da Milano
Mel Gibson si cosparge da giorni il capo di cenere chiedendo scusa a tutti, dai suoi stessi familiari, ai poliziotti, alla comunità ebraica. Lattore e regista era stato fermato venerdì scorso per guida in stato di ebbrezza in autostrada e, al momento dellarresto, si era lasciato andare a una serie di pesanti invettive antisemite.
«Voglio scusarmi specialmente con la comunità ebraica per le parole avvelenate e dannose che ho detto», sono state le parole dellattore che, dopo essere stato rilasciato su cauzione, è entrato in casa di cura per disintossicarsi dallalcol. «Non ci sono scuse e non ci deve essere tolleranza per chi fa qualsiasi tipo di commenti anti-semiti». Gibson ha poi chiesto di incontrare i leader dei gruppi ebraici, per cercare insieme un percorso di riconciliazione.
Ma ormai la star è nellocchio del ciclone. Lepisodio ha scatenato subito lira di tutte quelle associazioni che lo avevano accusato di avere lanciato un messaggio antisemitico con il film La passione di Cristo, additando gli ebrei come i soli e feroci responsabili della morte di Gesù. La Anti Defamation League (Adl), una delle principali organizzazioni ebraiche Usa, sostiene che le scuse non sono sufficienti perché troppo generiche e che i colleghi di Gibson devono prendere le distanze da lui, condannandolo per ciò che ha detto. «Pare che la combinazione di alcol e arresto abbia rivelato il suo vero carattere», ha detto il direttore nazionale dell'Adl Abraham Foxman.
Per evitare problemi il network televisivo Abc ha cancellato una miniserie sullOlocausto da realizzare con la casa di produzione del regista/attore. La mini-serie era ispirata alle memorie di un ebreo olandese, durante la Seconda guerra mondiale e Gibson avrebbe dovuto interpretare il protagonista.
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