Gioacchino Bonsignore: «Rilanciamo i valori della cultura alimentare»

«Al giorno d'oggi ci sono tante trasmissioni che si occupano di cucina, ma sono poche quelle che educano a una vera cultura alimentare». Questa è, in sintesi, la visione di Gioacchino Bonsignore, curatore della rubrica Gusto del Tg5, da anni un appuntamento fisso per milioni di telespettatori, intervenuto sul periodico in edicola con il Giornale.
«Proprio attraverso i mass media passano messaggi relativi all'obesità, alle diete, al problema del sovrappeso e di come la salute dipenda anche e soprattutto da quello che si mangia. Gli stessi mass media, contemporaneamente, trasmettono programmi di cucina, che talvolta propongono ricette piuttosto improbabili, che entrano quasi in contraddizione con l'attenzione a una dieta sana ed equilibrata. Ecco, io credo che si debba evitare questa incoerenza».
Sulla nuova edizione di Gusto, il giornalista spiega che «bisogna insegnare alle persone a mangiare meno e meglio. E questo non significa rinunciare al piacere, ma semplicemente stare più attenti alla qualità, sia delle materie prime che del tipo di cucina». Valorizzando le eccellenze territoriali. «La cucina italiana non deve perdere la sua tipicità. Le specialità regionali sono un tesoro prezioso, parte integrante della storia del nostro Paese. Noi siamo la nostra tradizione e l'Italia vanta caratteristiche territoriali molto forti che vanno mantenute e valorizzate in quanto rappresentano una componente importantissima della nostra storia e della nostra cultura. D'altronde, si sa, la cucina italiana è famosa in tutto il mondo».
La cultura del vino è un altro elemento fondamentale della storia italiana.

«Un vino - spiega Bonsignore - racconta sempre un territorio ed è divertente sperimentare abbinamenti diversi, informarsi su come le caratteristiche di una bottiglia possano abbinarsi a quelle di un determinato piatto, valorizzandone i sapori e permettendo di gustarlo al massimo».

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