Marzia Fossati
Chi ieri, dopo aver fatto shopping alla Fiumara di Sampierdarena, recandosi in garage a riprendere la propria auto, ha assistito a una scena da film poliziesco, con tanto di area recintata e poliziotti con le pistole «sguainate», rimarrà deluso nellapprendere che i «fantastici quattro», con le cui gesta avevano magari intrattenuto i parenti a cena, altro non erano che un manipolo di ragazzini che giocavano alla polizia. Ma è la semplice verità.
I fatti: uno dei vigilantes del parcheggio del centro commerciale si accorge a un certo punto, osservandola nelle telecamere, di uninconsueta scenetta. Nel bel mezzo del parcheggio campeggia una zona recintata dal nastro adesivo, allinterno della quale è stata parcheggiata una Fiat bianca con il lampeggiante blu. Intorno si muovono quattro improbabili agenti, ma è quando uno di questi estrae una pistola che il vigilante si allarma e chiama la (vera) polizia.
Infatti dalle pistole, che dopo un primo sommario controllo sono poi risultate fasulle come tutto lequipaggiamento dei quattro pseudo-sceriffi, erano stati asportati i tappi rossi obbligatori per legge al fine di distinguere le vere rivoltelle da quelle giocattolo. Allarrivo degli agenti autentici, i giovani, uno dei quali dotato di un cartellino identificativo con su scritto «Polizia di Stato-Scientifica» e un altro con una tuta blu griffata «Police», dichiarano candidamente di stare girando un film amatoriale. E il fatto che stessero effettivamente effettuando le riprese di un poliziesco fai-da-te trova conferma dalla telecamera che brandisce uno dei quattro al momento del fermo. Tre dei ragazzi risultano minorenni e vengono quindi riconsegnati ai familiari, mentre per il quarto scatta inevitabilmente la denuncia.
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