Giocare col cibo per imparare a mangiare sano

Un programma di educazione alimentare che si basi sul gioco e il divertimento. È "«Il gusto della salute", progetto ideato dall’Istituto nutrizionale Carapelli e già sperimentato in due scuole milanesi

Giocare col cibo per imparare a mangiare sano

Ormai si sa, apprendimento e divertimento possono convivere. Anzi è sempre più diffusa l’idea che le due cose debbano andare di pari passo. È questo il principio di base del progetto di educazione alimentare «Il gusto della salute», promosso dall’Istituto nutrizionale Carapelli. La sua sperimentazione, che ha coinvolto nel 2007 circa 550 studenti di quarta elementare, ha interessato anche due istituti milanesi: la scuola di via Borgognone e la «Stoppani» di via Matteucci. Sono stati proprio l’entusiasmo dei bambini e la preoccupante diffusione di abitudini alimentari scorrette a spingere il ministero dell’Istruzione ad appoggiare il progetto e invitare gli ideatori ad esporlo sul sito istituzionale www.benesserestudente.it.

Il progetto - Il percorso, rivolto alle scuole primarie e fondato sull’approccio sensoriale al cibo, si snoda in una serie di esperienze dirette, preferendo la metodologia dell’imparare attraverso il fare, piuttosto che il trasferimento di concetti alimentari corretti, ma poco accattivanti per i più piccoli.

Tre le tappe che accompagnano i bambini, attraverso giochi e richieste di riflessioni personali, verso la scoperta del cibo e del rapporto con la salute e il benessere che ne deriva: «Perché mangi?», «Mi piace, non mi piace...», «Olio d’oliva: che buono!».

Le tappe - La prima fase mira a introdurre il senso del lavoro: innanzitutto si chiede al bambino di individuare l’alimento che meglio lo rappresenta con lo scopo di produrre una sorta di «spiazzamento cognitivo», che lo liberi da qualsiasi condizionamento. A questo punto si avvia una discussione guidata su ciò che per ciascuno il cibo può rappresentare, utilizzando anche affermazioni sul tema di uomini illustri, per poi chiedere di disegnare i tre cibi preferiti e quelli più detestati. La seconda fase ha invece l’obiettivo di arricchire il bagaglio lessicale e insegnare a descrivere le proprie sensazioni, così da poter affrontare la terza ed ultima tappa del percorso, quella dell’assaggio: si parte da frutta e spezie, da riconoscere bendati, solo attraverso il gusto, e si prosegue imparando a degustare l’olio, anche con l’aiuto di professionisti.

 

La diffusione - Il progetto, realizzato sotto la direzione scientifica e il coordinamento di «Food&school» e con la supervisione della dottoressa Alissa Mattei dell’Istituto nutrizionale Carapelli, è ora in fase di diffusione a livello nazionale dopo quasi tre anni di sviluppo e sperimentazione. Risale infatti al 2006 la prima stesura del kit didattico, oggi disponibile gratuitamente (istituto.nutrizionale@carapellifirenze.it) e comprendente una guida per le insegnanti, un cd multimediale e i quaderni del gusto e dei giochi, pensati per essere personalizzati nel lavoro in classe e a casa. Simpatica guida lungo il percorso è Mr. Oliva, personaggio ideato per l’occasione. 
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