Giocatore di basket espulso per sesso

Squalificato per sesso.Indipendentemente dai “cesti” andati a buon fine in campo, a fregarlo è stato quello che ha combinato lontano dal parquet. Quello che poi combinano tutti, a dire il vero. Solo che lui non è un “tutti”. E allora è diventato gravissimo quello che ha scelto di fare in una sera piuttosto euforica, reduce da una vittoria importante, sintonizzato con i suoi ormoni più che con le regole, con i suoi ventisette anni lanciati nella notte allegra senza briglie. Stando al rigido regolamento della sua squadra di basket universitaria (il temibilissimo “Honor Code di Byu”) non avrebbe nemmeno potuto fumare, bere, sorbire the o caffè o imprecare. Ma sottrarsi a tutta questa copiosa sfilza di divieti, in realtà, non gli è mai apparso difficile, non l’ha mai sentito come un sacrificio. Negarsi alla fidanzata invece... Brandon Davies, ala-centro atletica della “lanciatissima” squadra Usa, proprio alla vigilia della vittoria contro gli Aztecs, è stato espulso. Perchè, appunto, ha fatto sesso con la fidanzata. E la cosa, oltretutto, mal si concilia con il fatto di essere (oltre che un atleta sottoposto a cattivissimo codice), pure mormone. E tra i mormoni si sa che è vietatissimo il sesso prima del matrimonio...
Insomma un disastro.

Facendo quello che fanno tutti, però con la fidanzata (a differenza di ciò che fanno tutti), si è autosospeso da una brillante carriera da atleta, ha lasciato in panne la sua squadra (che su Davies contava moltissimo), ha prestato il fianco e il cesto vuoto ai rivali (l’assenza del ragazzo si è sentita subito nella partita successiva contro New Mexico: sonante sconfitta al Marriott Center distrutti da Drew Gordon a rimbalzo e in grossa difficoltà a trovare una nuova identità fuori dal solito Jimmer, autore di 33 punti), ha fatto parlare tutta l’America. Per un amplesso “legittimo”. Sembra una storia evasa dal secolo scorso.