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Giochi e trucchi sentimentali ne «Il Trionfo dell’amore»

«Un'acuta analisi del sentimento dell'amore si scorge attraverso le pieghe di una scrittura geniale, capace di esplicitare e nel contempo di celare una certa ambiguità». Così Lorenzo Loris, definisce il linguaggio che Pierre Carnet De Marivaux ha utilizzato per la stesura del Il Trionfo dell'amore, in scena in prima nazionale al Teatro Out Off. Regista della messinscena, Loris, prosegue il suo cammino attraverso gli autori del Settecento, andando a scovare una commedia brillante e perfida caratterizzata dal cosiddetto «marivaudage»; quel «gioco raffinato intorno alla sottigliezza dei casi sentimentali» che Mariagiovanna Frigerio ha reso al meglio in italiano. «Per questo allestimento - spiega Loris - abbiamo preferito commissionare la traduzione a Frigerio, prendendo le distanze dalle precedenti edizioni». Senza lasciarsi influenzare dalla trasposizione cinematografica del 2001 di Clare Peploe con Ben Kingsley, né ispirandosi ad altre letture teatrali, Lorenzo Loris si è attenuto al testo puntando sulla differenziazione dei due gruppi di protagonisti: «Come in una sorta di giardino mentale, nell'Arcadia vivono questi filosofi anziani in perenne contemplazione quando Leonida, principessa di Sparta fa irruzione con tutto il suo impeto spinta dal desiderio di restituire il regno al suo erede legittimo, Agide, del quale la giovane si è innamorata. Ho cercato si sottolineare questo aspetto che permane nel testo, differenziando i corpi giovani da quelli vecchi anche attraverso i costumi». Abbigliati in modo orientaleggiante, i filosofi, devastati dai sentimenti e per questo ormai di razionalità spiccata, si contrappongono a Leonida che, forte della sua passioni e dei suoi sensi, in abiti militareschi, travestita da uomo, varca la soglia di questo mondo sospeso e spirituale, pregno di pensiero e meditazione». Senza forzare un'ambientazione moderna, né pretendere necessariamente lo svolgimento della vicenda nel '700, Loris, offre alla fiaba di Marivaux, una cornice quasi surreale e fantastica. «La vicenda, in effetti, si svolge in questo giardino mentale nelle quali sono disseminate altalene, simbolo della leggerezza e del gioco frivolo.

Il tulle è il materiale che domina in questo spazio labirintico: si può giocare attraverso la trasparenza di questo materiale, ma che potrebbe anche trasformarsi in muro. Un po' come succede con il linguaggio di Marivaux».
Il trionfo dell’amore
fino al 24 giugno
teatro Out Off via Mac Mahon 16
info: 02-34532140

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