Giochi fatti per il listino di Formigoni. Alla Lega 5 posti su 16

ALLEATI Bossi disposto ad accontentarsi. Nell’elenco dei blindati entra l’assistente del coordinatore Bondi

MilanoIl listino della Lombardia non ha ancora il timbro dell’ufficialità, ma già il Pdl si prepara a festeggiare. La Lega si accontenterebbe di cinque candidati e nell’elenco dei sedici consiglieri (quasi) certi dell’elezione entra Paolo Cagnoni, assistente del coordinatore nazionale Sandro Bondi. Ai primissimi posti del listino, accanto a Roberto Formigoni, capo e vicecapogruppo del Pdl, Paolo Valentini e Roberto Alboni, e il responsabile organizzativo regionale, Doriano Riparbelli. Una pattuglia di uomini esperti della macchina politica.
Nella parte blindata (ovvero tra coloro che saranno eletti a prescindere dalle percentuali che usciranno dal voto) anche i volti nuovi del Pirellone e cioè l’igienista dentale del San Raffaele, Nicole Minetti, e l’ex fisioterapista del Milan, Giorgio Puricelli, entrambi voluti da Silvio Berlusconi. Seguono il geometra di Macherio, Francesco Magnano, due consiglieri regionali di An, Pietro Macconi e Enrico Mattinzoli, e l’ex assessore Marco Pagnoncelli.
La Lega dovrebbe lasciare fuori il militante Mario Cavallin o - ma è meno probabile - il conduttore di Radio Padania, Cesare Bossetti. L’ultimo dei lumbard sarebbe così Luciano Bresciani, assessore regionale alla Sanità e medico di fiducia di Umberto Bossi. Ma si attende ancora la comunicazione definitiva. La linea di confine tra i sommersi e i salvati sarà decisa dai risultati elettorali: se la coalizione che sostiene Formigoni andrà oltre il 61 per cento, il premio di maggioranza si ridurrà e rimarranno esclusi otto consiglieri delle liste bloccate. Insomma, tra i candidati ci sarà anche qualcuno che tifa perché la vittoria non sia schiacciante.
Il coordinatore regionale, Guido Podestà, e il suo vice, Massimo Corsaro, sono volati a Roma per definire anche gli ultimi dettagli delle liste proporzionali e ieri sera erano già dal notaio tutti i candidati che, armati di manifesti e santini, si contenderanno i voti personali degli elettori. Impresa non facile, dal momento che non basta scrivere il numero del candidato ma bisogna ricordare (e mettere nero su bianco) l’intero cognome. In corsa Giancarlo Abelli, che proverà la forza elettorale a Pavia.
Il criterio utilizzato per gli ultimi ritocchi è stato escludere coloro che hanno processi in corso. Come spiega Massimo Corsaro, da subito tra i fautori delle liste ai raggi X, «è stato utilizzato un criterio oggettivo, cioè il rinvio a giudizio, e nessuno dei candidati ha problemi del genere». Roberto Formigoni ostenta tranquillità: «Le liste dei candidati per le prossime regionali in Lombardia mi sono arrivate via fax, sono chiuse e non ci sono sorprese».

Il presidente della Regione è soddisfatto anche dei criteri seguiti per scegliere coloro che correranno a caccia di preferenze, dopo la lunga polemica sulle cosiddette liste pulite: «Abbiamo stabilito di non ammettere chi è stato rinviato a giudizio, nonostante ciò non basti per stabilire la colpevolezza. Significa che abbiamo escluso gente che non è ancora colpevole e quindi non vengano a raccontarmi che non sono criteri severi. Sono molto severi».

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