Giochi, un mondo in forte crescita che si rinnova sempre

Agli italiani piace giocare. Nei primi nove mesi del 2012 il mercato del gaming ha messo a segno una crescita del 14,6%, fino a toccare quota 63,3 milioni di euro (dati Aams elaborati dall'agenzia Agicos). Nel terzo trimestre, apparentemente, si sarebbe registrata una decelerazione. Ma attenzione, in realtà confronti omogenei anno su anno sono possibili solo a partire dal terzo trimestre. Va tenuto conto, infatti, che nel luglio del 2011 sono stati lanciati in Italia il «poker cash» e i «casino games payout» (sottraendo in questo modo una fonte di guadagno al mercato illegale), giochi che hanno riscosso un grande successo anche grazie all'elevato payout (percentale di quanto, della raccolta, torna agli utenti sotto forma di vincite), che in questo segmento supera il 97%. Inoltre, questi giochi beneficiano di un regime fiscale agevolato: l'aliquota sulla raccolta di fatto è circa dello 0,6%. Il confronto fra i primi nove mesi di quest'anno del «poker cash» e dei «casino games», rispetto a allo stesso periodo del 2011, mostra una crescita della raccolta pari al 520%, con il raggiungimento di 9,4 miliardi di euro. A partire da questo trimestre, tenuto conto dell'anomalia di cui sopra, il tasso di crescita complessivo del mercato dei giochi è destinato a mostrare cifre più contenute. Ma come vanno i diversi segmenti? Gli andamenti sono molto eterogenei e dipendono da vari fattori, emozionali o contingenti (l'interesse per la novità, la passione, il verificarsi di determinati eventi, ecc.) e altri più economici o pratici: il payout, innanzitutto, ma anche il numero dei punti di raccolta. Le «newslot», che si trovano comunemente nei bar e nei tabaccai, continuano a essere il maggiore canale di raccolta, con un totale (nei primi nove mesi 2012) di 20,1 miliardi. Al momento ci sono circa 378mila macchine in esercizio. L'aliquota fiscale in questo segmento è del 12,6%. Il saldo della raccolta a periodi omogenei con il 2011 è negativo dell'8,5%. Tra i fattori critici si segnala senz'altro la concorrenza delle videolottery. Di queste macchine, che distribuiscono premi fino a 500mila euro, ne sono installate al momento 45mila (erano 35mila a fine 2011). Quest'anno l'aliquota è stata portata al 4%. Questo segmento è l'unico altro - insieme a «poker cash» e «casino games» - che ha mostrato una crescita. La raccolta si è assestata a 14,6 miliardi (+68%). In calo, chi più e chi meno, tutti gli altri giochi. Soffrono le lotterie. La raccolta è stata di 7,3 miliardi, in contrazione del 6%. Segmento che è ormai quasi totalmente rappresentato dalle lotterie istantanee (i «Gratta e Vinci»). Giù del 7,5% anche il Lotto, che si asseta sui 4,7 miliardi. In questo caso il confronto, però, è stato con un 2011 particolarmente forte (6,8 miliardi di giocate) spinto dalla novità del «10eLotto». Le scommesse sportive (esclusa l'ippica) hanno raccolto nei nove mesi 2,7 miliardi, per un calo di poco più del 3%. Il trend poteva essere peggiore senza gli Europei di calcio e le Olimpiadi. Non stanno bene i giochi numerici (compresi WinForLife, SiVinceTutto ed EuroJackPot), che accusano una contrazione del 23%, con la raccolta scesa a 1,4 miliardi. Un valore poco superiore a quello del Bingo, che dopo i segni di ripresa del 2010 e 2011 è tornato in perdita nei nove mesi del 2012 (1,2 miliardi, -10%).

Continuano a non ristabilirsi dalla crisi ormai pluriennale le scommesse ippiche, con un calo superiore al 30% (730 milioni circa).
Un segmento di gioco tra i più antichi, al cui rilancio possono contribuire molto le nuove tecnologie di comunicazione e gioco.

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