«Il gioco di squadra? Impareremo»

Nostro inviato a Shanghai

Monsieur Jean Todt è smagrito, abbronzato e felice. Dice: «Michael Schumacher è in testa al mondiale. Domenica a Suzuka, per la prima volta è possibile, anche a livello matematico, vincere il titolo piloti (se Schumi trionfa e Alonso si ritira, ndr). E fa effetto pensare ai distacchi che avevamo a Montreal (25 punti)... È la conferma che non bisogna mai mollare la presa». Aggiunge: «Per la verità, può farcela anche la Renault, nella classifica costruttori, ma penso che, alla fine, ci giocheremo entrambi i campionati in Brasile...». Quindi cambia discorso: «Peccato per l’incidente di Felipe Massa, aveva fatto una gran gara. Sarebbe stato meglio che anche lui fosse andato a punti». L’ingordo pensiero è frutto dell’incidente del brasiliano con Coulthard. Senza quell’intoppo (colpa dello scozzese, ndr), Massa avrebbe portato a casa un ottavo posto: dunque, un punticino preziosissimo per restare, benché appaiati, in vetta alla classifica costruttori.
Però i pensieri sono ormai solo per Schumi («che gara straordinaria, sono sicuro che farà corse così fino alla conclusione del mondiale, è il più grande di sempre... il suo genio, assieme al talento del team, ci hanno permesso di portare a termine un Gp così») e per le previsioni del tempo: danno pioggia fino a sabato anche in Giappone. «Abbiamo delle indicazioni - aggiunge infatti il gran capo francese - ma non sei mai certo al cento per cento».

Quindi, l’assist che attendeva: gli chiedono del vistoso e strano rallentamento di Fisichella che ha poi fatto passare Alonso. Ma non è vietato il gioco di squadra?, ribatte a caldo. Poi ci ripensa: «Diciamo che abbiamo imparato qualcosa per il futuro... è la bellezza della vita... c’è sempre tanto da imparare».

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