«Gioco di squadra per vincere l’Expo»

Il sindaco a Parigi presenta i punti di forza della città: arte, cultura, patrimonio alimentare, ricettività

Un discorso di quaranta minuti in francese, e «a braccio» per di più. A rappresentare una Milano sempre più international. Questa la performance del sindaco Letizia Moratti che ieri a Parigi, dopo avere inaugurato gli uffici del comitato Expo Milano nella sede dell’Istituto Italiano del Commercio Estero, ha riproposto la candidatura della sua città. Il sindaco, infatti, ha voluto sottolineare la «vocazione internazionale di Milano, ma non solo: la candidatura all’Expo 2015 non è solo di Milano ma dell’Italia intera», ha sottolineato la Moratti. Le oltre mille pagine del dossier consegnato venerdì scorso al Bie, il Bureau International des Expositions, infatti, vanta due introduzioni «di pregio»: la lettera del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che scrive: «Milano già ferve di prepararativi nella convinzione di poter offrire un prestigioso polo di attrazione, di confronto, di innovazione e ospitalità» e quella del premier Romano Prodi: «Desidero confermare che il governo italiano sta sostenendo la candidatura dell’Italia a ospitare l’Expo a Milano con la massima determinazione. Con lo stesso spirito noi faremo qualsiasi cosa in nostro potere, anche con appositi strumenti legislativi (leggasi poteri speciali al sindaco, ndr) per assicurare che tutte le richieste del Bie siano soddisfatte».
Tutti compatti con Milano è il messaggio forte che arriva dalle istituzioni, e che il sindaco conferma, con uno smagliante sorriso sulle labbra: «Portiamo in Francia - ha detto - l’adesione convinta di tutto il Paese agli obiettivi e allo spirito delle Esposizioni universali che tanto hanno dato al progresso culturale e sociale dell’umanità. Quello dell’Italia è un formidabile gioco di squadra. I progetti presentati per l’Expo - ha continuato la Moratti - nascono dai contributi internazionali ma poggiano su una cultura fatta: dall’ingente patrimonio alimentare (il tema è «Nutrire il pianeta, energia per la vita») dall’eccezionale ricchezza di arte e cultura. Sono elementi che non temono la globalizzazione».
E Milano, diciamolo, se lo merita. Il sindaco non ha mancato di ricordare quelle che sono le eccellenze meneghine. La capacità di accogliere i grandi eventi: «Milano in alcune settimane all’anno è già il vertice di eventi di portata mondiale. Ci sono a disposizione su Milano e Provincia oltre 67mila posti letto». Le forze ci sono, sembra essere il senso del discorso, vanno solo potenziate. Un’altra eccellenza: l’attenzione all’Innovazione tecnologica per cui il Comune di Milano è l’unico che investe l’uno per cento del suo bilancio. E ancora la ricchezza culturale: «Sono 160 - ha ricordato il sindaco - le comunità locali rappresentate nella sola città, che arricchiscono la cultura italiana».


La summa di quello che Milano significa nel mondo? Il concerto che la Scala ieri sera ha tenuto alla sede dell’Unesco e la mostra del «milanesissimo» Arcimboldo allestita al museo del Luxembourg che oggi il sindaco e la delegazione comunale visiteranno.

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