Domani sarà una giornata - in 27 Paesi europei e in 58 località italiane, tra cui Milano - dedicata alla joie de vivre e alla nostalgia: queste, infatti, sono le due componenti, eterne, sì, eterne, dellanima ebraica. E come si trasmettono gioia di vivere e nostalgia? La risposta, per molti, è una sola: musica. «La musica scandisce la vita degli ebrei da sempre. È la via più diretta per unirsi a Dio», ci dice Yoram Ortona, consigliere delle Comunità ebraiche delegato per la Giornata Europea della Cultura Ebraica, che cade proprio domani, 7 Elul del calendario israelita. «Posso citarle - continua Yoram - un pensiero di rav Nachman di Breslav? «Canta anche se non sai cantare. Canta per te stesso. Canta nellintimità della tua casa. Però canta». Questa per noi è la gioia di vivere».
Per assaporarne un po, trovatevi verso le 11 in via Guastalla, quando le manifestazioni avranno inizio. Rav Colombo soffierà nello shofar, piccolo corno di montone di solito usato nel giorno di Kippur, e le porte del tempio saranno aperte alla cittadinanza. Una serie di visite guidate vi spiegherà abitudini quotidiane e di preghiera, usanze, costumi, letteratura e tradizioni del popolo ebreo. Avranno luogo pure diversi convegni: rav Arbib e rav Colombo parleranno di musica e Scrittura, rispettivamente alle 12 e alle 15, mentre Gianni Morelembaum, alle 16, ricorderà i sopravvissuti del ghetto di Varsavia e il ruolo ebraico nella musica del Novecento. Alle 16.45 Bruno Finzi rievocherà suo padre, il musicista Aldo: compositore, tra laltro, di quel salmo per coro e orchestra che accompagnerà in sottofondo levento. Allinterno del cortile del tempio saranno allestiti spazi dove poter assaggiare una delle cucine più particolari al mondo. I cibi ebrei, infatti, sono kasher, cioè preparati, fin dalla macellazione degli animali, secondo regole molto rigorose.
Informazioni su www.ucei.it
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