Il gioielliere aggredito a Cinisello: «Il bandito è vivo? Sono contento»

LA «SENTENZA» L’intera città dalla parte del commerciante. Ieri ha ricevuto anche la visita del ministro La Russa

Il gioielliere aggredito a Cinisello: «Il bandito è vivo? Sono contento»

Il bandito ferito giovedì a Cinisello Balsamo è un albanese di 26 anni, M. B., immigrato irregolare in Italia. Fermato in passato dalle forze dell’ordine era già stato espulso dall’Italia. Lo hanno identificato ieri grazie alle impronte digitali i carabinieri che indagano sull’aggressione a Remigio Radolli, il 59enne gioielliere pestato a sangue nel corso della rapina al suo negozio di via Garibaldi.
Cinisello Balsamo ieri mattina si è svegliata ancora incredula per l’aggressione subita da «Remo», che ha fatto fuoco contro il malvivente che lo aveva riempito di calci e pugni. Tra i negozianti del centro nessuno si sente di condannare il negoziante. Anzi, per lui sono state espresse solo parole di comprensione e di vicinanza. «Ha dovuto difendersi» - hanno detto i colleghi di Remigio -. «Non poteva di certo sapere che quella che impugnava era una scacciacani. Tutti abbiamo visto le ferite, il volto tumefatto, la camicia sporca di sangue». L’uomo è ancora ricoverato in ospedale, come il rapinatore, le cui condizioni sembrano migliorate. Ieri gli hanno fatto visita il ministro della Difesa Ignazio La Russa e la sottosegretaria Michela Vittoria Brambilla. E Remo ha detto: «Sono contento di aver salvato la pelle ma anche perché ho saputo che quel ragazzo ce la farà». Mentre continuano le ricerche dei carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni sulle tracce dei complici dell’albanese, un’intera città si è stretta intorno al gioielliere. Dal sindaco Angelo Zaninello è arrivata la solidarietà a Radolli. E giovedì sera le vie intorno al negozio per un’ora sono state rischiarate dalle fiaccole di decine di militanti della Lega Nord e del Pdl, ma anche di comuni cittadini, che hanno voluto testimoniare la loro solidarietà. Uno dei figli si è fermato a parlare con loro. Nella notte su molte vetrine del centro la minoranza ha inoltre affisso dei volantini per manifestare vicinanza all’orefice e chiedere maggiori tutele per tutti i negozianti. Proprio per parlare di sicurezza, stamattina, la Lega Nord ha organizzato un gazebo in via Cilea. Simone Boiocchi, capogruppo del Carroccio a Cinisello, promette battaglia e lunedì sera, durante la riunione del «parlamentino cittadino», ha annunciato che chiederà alla giunta di «adottare seri provvedimenti per tutelare i commercianti che a volte rischiano di trovarsi nei guai solo perché cercano di difendere la loro vita e il loro lavoro». Intanto tra i negozianti si fa strada la consapevolezza che si sarebbero potuti trovare al posto di Remigio. Molti chiedono che vengano installate delle telecamere. «In questi mesi - ha spiegato Ciro Cesarano, coordinatore di Forza Italia - abbiamo portato all’attenzione del sindaco le paure e le incertezze dei commercianti, ma ogni nostra richiesta è stata ignorata. Una settimana fa, il vicesindaco ha persino dichiarato che a Cinisello i sistemi di sicurezza sono sufficienti». Il Comune fa sapere che ci sono 500mila euro per potenziare l’illuminazione pubblica, e altri soldi investiti per la riqualificazione di piazze e strade.

«Solo nelle scorse settimane – ha spiegato il vicesindaco Roberto Imberti - abbiamo deciso l’acquisto di una nuova auto per i carabinieri di Cinisello. E il nostro comando di Polizia locale è tra i più strutturati della Provincia».

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