Giornalismo I segreti della professione raccontati da Letta

Riguardo Gianni Letta è stato detto «che il suo è un potere che disdegna l’apparire». Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, però, questa volta farà un’eccezione. Questa sera, infatti, sarà protagonista dell’ultimo appuntamento con le «Grandi lezioni di giornalismo».
Nel quotidiano Il Tempo Gianni Letta ha vissuto trent’anni di vita professionale, diventando via via redattore, caposervizio, redattore capo, direttore responsabile, prendendo il posto del suo maestro Renato Angiolillo (che del giornale romano è stato il fondatore nel 1944). Il nome di Letta è però associato anche alle ultime stagioni della politica italiana. Più volte e da più parti candidato alle più alte cariche dello Stato, Letta ha accettato il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri nei governi presieduti da Silvio Berlusconi.
Prima di affiancare il capo del governo nel suo impegno politico, Letta ha anche partecipato con un ruolo di primo piano alla nascita dell’informazione Mediaset alla fine degli anni Ottanta. E la sua testimonianza di questa sera sarà sicuramente illuminante per capire una lunga stagione dell’informazione italiana che va dagli anni Sessanta a oggi.
Dopo gli incontri con Eugenio Scalfari, Gianni Riotta, Concita De Gregorio, Enrico Mentana e Giulio Anselmi, è la volta appunto di Letta (Sala Sinopoli, ore 21) che avrà modo di raccontare le esperienze, le passioni, i trucchi, i segreti, le storie che hanno arricchito la sua lunga esperienza di professionista dell’informazione.

Nel caso di Letta, però, a differenza dei colleghi che lo hanno preceduto, sarà possibile anche un confronto diretto tra il mondo del giornalismo e quello della politica e capire quindi se e fino a che punto oggi il giornalismo riesce a essre il cane da guardia del potere.

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