La giornata Cori, striscioni, insulti e percosse

Cori di protesta, insulti, alla fine spintoni e percosse. Ieri mattina a Torino il corteo dei metalmeccanici della Fiat – 8mila persone secondo la Questura, molte di più secondo i sindacati, come da copione – era partito dallo stabilimento di Mirafiori senza troppi sussulti, diretto al palazzo della direzione del gruppo al Lingotto, dove in questi giorni si svolge il Salone del Libro. Molti gli ospiti «vip» della manifestazione, dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino al governatore della Campania Antonio Bassolino, ai leader comunisti in competizione Vendola e Ferrero. Obiettivo del corteo, ha spiegato il segretario della Fiom Gianni Rinaldini, «un tavolo di confronto sulle prospettive degli stabilimenti del gruppo». Ma la rivendicazione non deve essere sembrata abbastanza convincente ai Cobas di Pomigliano d’Arco, che verso la fine del comizio si sono messi a insultare i leader degli altri sindacati.

Infine i «comitati di base» sono passati alle mani, e hanno letteralmente buttato fuori dal palco lo stesso Rinaldini. Il segretario della Uilm piemontese Maurizio Peverati è stato colpito con una cinghiata, mentre il segretario della Fim Beppe Farina è stato pure preso per il collo, al grido di «venduto, venduto».

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