Politica

Per un giorno non ti scordar di me

Quel piccolo fiore blu che sboccia dappertutto in questo periodo dell'anno e chiamiamo «non ti scordar di me» è stato scelto come simbolo da tutti noi che ci battiamo per «i bambini scomparsi». Sono più di vent'anni ormai, fin dal 1983, quando negli Stati Uniti la (...)

(...) scomparsa di un bambino di 6 anni creò una grande emozione ed una grande ribellione, che il 25 maggio si celebra nel mondo intero la «Giornata Internazionale dei bambini scomparsi». Nel 1986 fu il Canada a seguire per primo l'esempio americano e dal 2002 si è mossa anche l'Europa. Quest'anno sono ben 14 i Paesi europei dove si terranno manifestazioni: Belgio, Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Regno Unito e Ungheria.
Noi vorremmo fare di questa giornata - organizzata da «Child Focus», il Centro Europeo che si batte per questa buona causa - un momento di conoscenza, solidarietà, speranza e impegno.
È infatti molto importante che i cittadini della nostra Europa siano consapevoli della gravità di questo problema, della terribile cifra di molte vite sospese e del vuoto in cui vivono le loro famiglie. Dobbiamo allora, da un lato, non smettere di alimentare i piccoli fuochi della speranza, dall'altro batterci per contrastare il fenomeno e dare prova concreta di riuscirci.
La Commissione europea partecipa a questo 25 maggio perché la protezione dei diritti dei bambini è un asse centrale della sua attività: più concretamente, rientra nelle dieci azioni prioritarie del Piano di azione dell'Aja, il manifesto europeo in materia di giustizia, sicurezza e libertà.
Di più: ognuno dei diritti fondamentali che abbia una relazione con l'infanzia è ora materia di un'azione specifica dell'Unione Europea. Abbiamo fatto progressi tanto nella legislazione, quanto nella lotta e repressione dello sfruttamento sessuale dei minori; abbiamo nuove procedure giudiziarie per l'assistenza alle vittime della tratta dei minori, nuove regole in materia di responsabilità parentali, per la protezione dei giovani nell'ambiente di lavoro, etc.
Accanto a questi interventi legislativi, la Commissione sostiene finanziariamente programmi dedicati a combattere la violenza contro i bambini e gli adolescenti (programma Dafne) e in particolare il turismo sessuale, a favorire l'uguaglianza nell'accesso all'istruzione per le minoranze, a scoraggiare il lavoro minorile nei Paesi terzi o ancora l'arruolamento dei bambini nei conflitti armati.
A queste numerose iniziative, tanto legislative quanto finanziarie, si aggiungeranno presto due nuovi studi della Commissione: uno sul ruolo della società civile nelle ricerche dei bambini scomparsi e sottoposti a sfruttamento sessuale, sulle azioni necessarie per rendere più efficace la lotta contro la tratta di esseri umani (con particolare riguardo ai bambini); un altro dedicato a delineare una vera e propria strategia europea per la protezione dei diritti dei bambini (gennaio 2006)
Questo 25 maggio ci invita anche a riflettere sulle iniziative da promuovere tra le istituzioni europee e da adottare in stretta collaborazione con chi abbia - in tutti gli Stati membri - la responsabilità dell'educazione, della politica sociale, della giustizia e della polizia.
Se dunque oggi vedrete in una stazione della metropolitana, all'ingresso di un supermercato, nei grandi spazi che attraversiamo ogni giorno assieme ai nostri pensieri, giovani e meno giovani che distribuiscono un fiore blu di carta, quel fiore è prima di tutto per i bambini scomparsi, e per i loro cari. E però è anche per noi. A ben pensarci, infatti, quell'impegno dobbiamo dedicarlo anche a chi ancora in queste ore si interroga incerto sul futuro europeo: per dire che quella che vediamo - l'Europa delle buone cause - è prima di tutto la nuova Europa che vogliamo costruire insieme. Un cuore che sa di essere generoso e solidale, ma che vuol essere anche combattivo e forte. Proprio qui, nella battaglia per la speranza e contro il dolore, nella sfida alle «cose cattive» che circondano la vita dei semplici e degli indifesi, può e deve esserci l'Europa. L'Europa di tutti i nostri giorni.

(Anche così troveremo tutti insieme la voglia di batterci sotto il segno di questa nuova grande appartenenza).
*Commissario europeo

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