Milano. «Nelle regioni rosse si può vincere anche senza il 3% dellUdc». È un Carlo Giovanardi furioso quello che al Giornale commenta a caldo la bocciatura centrista del candidato Pdl in Emilia-Romagna, Giancarlo Mazzuca. Allex direttore del Giorno, disponibile a riproporre anche a Bologna il «modello Lazio» con lalleato centrista è arrivato un secco niet: «Niente alleanze con lui, non è certo la Renata Polverini», aveva sibilato il deputato Udc Mauro Libè: «Noi abbiamo le idee chiare. Ringrazio Mazzuca per la sua disponibilità ma non si è accorto che il contesto è completamente diverso». «Sono contento - ha risposto Mazzuca - di aver finalmente tolto dalla competizione elettorale ogni ambiguità e di avere stanato lUdc: gli elettori emiliano-romagnoli ora sanno che votare Casini significa dare, indirettamente, un voto a Errani»
«Ora è tutto chiaro: lUdc mira ai posti di sottogoverno del feudo Pd - commenta al Giornale il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanardi - la risposta quasi maleducata di Libè dimostra che ormai Casini e i suoi sono ormai funzionali ai disegni del Pd ed al rafforzamento della decennale egemonia della sinistra in quella Regione. Ma - è il ragionamento del senatore Pdl - al di là dellalleanza tra Casini, Bersani e DAlema per seminare zizzania nel centrodestra come succedeva ai tempi di Follini al governo, il punto è un altro. Per vincere nelle Regioni rosse, perché si può vincere, non serve certo quel 3% che Casini intende raccattare. Anzi. Abbiamo già dimostrato con i risultati delle Politiche 2008 che il Pdl con il suo 40% e oltre ha già convinto i cattolici della bontà della nostra proposta politica. Chi votava Udc solo perché era nel centrodestra sa che ora è pienamente rappresentato nel primo partito di maggioranza. Ecco perché credo che si possa vincere anche nelle Regioni rosse se ci si presenta con la chiarezza e la linearità dellazione di governo. E perché non cè bisogno degli ex alleati».
Domani alle 10 a Firenze Giovanardi ha convocato gli Stati generali del Pdl Toscana in un incontro allhotel Holiday Inn di Firenze che si annuncia affollato. «Ho chiamato alle armi coordinatori, eletti e militanti del Pdl in vista delle elezioni del 28 e 29 marzo».
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