Sansepolcro (Arezzo) - «Omicidio a sfondo passionale». Questo, secondo gli inquirenti, il movente del delitto di Silvia Zanchi, la ragazza di 24 anni trovata morta con segni di strangolamento sul collo, ieri mattina nel suo appartamento di Sansepolcro (Arezzo). Non è stato ancora trovato il fidanzato e convivente della vittima, il 26enne Luca Ferri. È su di lui che si concentrano i sospetti degli investigatori, che hanno organizzato una caccia all’uomo.
Per ora, il giovane risulta irreperibile. I carabinieri hanno diffuso il numero della targa dell’auto di Ferri, che si sarebbe allontanato sulla sua Seat Ibiza rossa targata BV 598 XY. Gli inquirenti hanno reso pubblici i numeri, sperando che qualcuno avverta le forze dell’ordine. I militari hanno tentato di contattare l’uomo al telefonino, che però è rimasto staccato per tutto il giorno.
I due fidanzati avevano comperato insieme l’appartamento di via delle Città Gemellate, in cui convivevano da alcuni mesi, e stavano progettando di sposarsi. Silvia faceva l’operaia in un maglificio di Sansepolcro, mentre lui lavora in un nastrificio ed è appassionato di cicloturismo e di auto sportive. Per arrotondare le entrate, Silvia Zanchi nei weekend faceva la cameriera in un hotel. La ragazza è stata ritrovata dalla madre ieri mattina intorno alle 11.30. La donna non riusciva a mettersi in contatto telefonico con la figlia, e così è andata in via delle Città Gemellate, ed è entrata con il suo mazzo di chiavi nell’appartamento. Silvia era riversa sul letto. La madre ha pensato a un malore, e ha telefonato immediatamente al 118: i soccorritori sono arrivati con un’ambulanza con il medico a bordo. È stato proprio quest’ultimo ad avvertire i carabinieri, dopo aver notato sul collo della giovane segni e lividi che fanno pensare a una morte per strangolamento. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Ris.
Dai primi rilievi è emerso che sulle porte e le finestre dell’abitazione non ci sono segni di scasso o di effrazione. La ragazza era vestita. Il corpo di Silvia Zanchi è stato portato all’ospedale di Arezzo, per l’autopsia. Dalla prima ispezione sul cadavere, il decesso sarebbe avvenuto intorno alle 23 di giovedì sera.
La relazione tra Silvia e Luca, hanno spiegato amici e familiari agli inquirenti, era una relazione stabile, che durava da tempo. I due avevano deciso di fare il grande passo di andare a vivere insieme e con sacrificio avevano messo da parte i soldi per l’acquisto della casa. La vittima è descritta da chi la conosceva come una bella ragazza e grande lavoratrice. Per stare vicina al suo fidanzato, faceva anche la segretaria al Dinamis Bike di Anghiari, un club per appassionati di cicloturismo e la sera di martedì scorso la coppia aveva partecipato a una riunione del sodalizio.
Probabilmente, ipotizzano gli inquirenti, tra i due, giovedì sera è scoppiata una lite e il ragazzo, in preda a un raptus, avrebbe messo le mani intorno al collo della sua fidanzata, strangolandola. Resosi conto dell’accaduto, sarebbe fuggito a bordo della sua Seat Ibiza rossa, subito dopo il fatto.
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