Giovani-bene i nuovi «cocainomani»

Cocaina regina delle «nuove» droghe. I consumatori di stupefacenti non ne percepiscono la dannosità, hanno invece terribilmente paura degli effetti disastrosi dell’eroina, non si considerano tossicodipendenti, hanno un’età media che sfiora i vent’anni. È questo quanto emerge in tre anni di attività del «gruppo di formazione integrata degli operatori attivi nel contrasto delle nuove droghe», progetto finanziato dalla Provincia per 71mila euro e finalizzato alla preparazione di figure professionali nell’assistenza di chi viene sorpreso ad assumere stupefacenti. In 1.120 persone, tutte segnalate alla prefettura come assuntori di droghe in base all’art. 75 del dpr 309/90, hanno risposto ai quesiti rivolti loro dai partecipanti al gruppo su un totale di 4.250. I risultati sono stati commentati ieri durante un convegno nella sala Di Liegro di Palazzo Valentini. Presente anche il prefetto capitolino Achille Serra. Il quale ha subito collegato l’escalation dei fiumi di droga importati nello Stivale nell’ultimo decennio e il crescere esponenziale del fenomeno dell’immigrazione clandestina. «Il traffico di droga - ha detto - è incrementato dai clandestini, soprattutto da albanesi e romeni. L’impiego dei centri di permanenza è l’unico modo per fronteggiare il problema, procedendo quindi alle espulsioni». Serra ha parlato anche della necessità di un approccio diverso al problema droga, soprattutto nei confronti dei più giovani. «Fondamentale - ha aggiunto il prefetto - è che vi siano operatori preparati, non si può sbagliare il contatto con i ragazzi che sempre di più oggi non si rendono conto di cadere in un baratro». D’accordo con Achille Serra anche l’assessore capitolino alle politiche sociali Raffaela Milano che ha ribadito l’importanza di dare voce a una emergenza silenziosa come quella della tossicodipendenza. «Ci stiamo abituando ai trafiletti dei giornali sulle morti di overdose - ha detto Milano - ma non possiamo rassegnarci. È importante che gli operatori superino le barriere professionali e si scambiano esperienze, affinchè il problema della tossicodipendenza non venga affrontato sulla base di stereotipi». «È indispensabile - ha aggiunto l'assessore provinciale alle politiche sociali Cecchini - non interrompere il percorso iniziato con questi due anni di formazione integrata. Oggi il contesto è cambiato e a volte ci ha trovato impreparati nel saper interpretare i nuovi consumi e abitudini».


Secondo quanto emerge dal lavoro compiuto dal Not, Nucleo operativo tossicodipendenza della prefettura di Roma, infatti, sono sempre più minorenni, ben inseriti nel contesto sociale e appartenenti a famiglie in grado di mantenerli, i consumatori delle nuove droghe. L’ uso è per lo più ricreazionale: le nuove droghe sono consumate nel tempo libero in una dimensione lontana dalla emarginazione o da contesti sociali difficili. Il chè ne rende ancora più difficile il contrasto.

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