Giovani e innamorati pazzi scrivono messaggi sui muri

Pare che abbia cominciato lei, Erika, sedicenne innamorata pazza del suo «Sa», che starebbe per Salvatore, diciott’anni, bello da morire, altrettanto innamorato pazzo, forse anche di più. Tanto pazzi, i due, che si sono messi a scrivere sui muri i loro messaggi d’amore. Mica muri qualsiasi: la chiesa di Santa Maria, il municipio, i palazzi storici della cittadina del Ponente. Frasi del tipo standard: «Sa, ti amo. Erika». Oppure: «Erika, ti voglio bene. Sa». Poi, frasi più impegnative, tipo: «E+Sa, per sempre», ovvero, con originale variazione sul tema: «Sa senza E, mai». La cosa è andata avanti per un po’. Un po’ troppo, a giudicare dai vigili del nucleo per la tutela del territorio che si sono messi in caccia dei graffitari.
Nel frattempo, le professioni d’amore eterno hanno continuato a moltiplicarsi senza lasciare quasi nulla di inesplorato del patrimonio artistico e culturale locale. La misura era colma. Ed è partita la caccia. A cominciare da quell’indizio che è letteralmente una firma in calce ai graffiti: di Erika, da quelle parti, ce ne sono cinque, in età giusta, cioè quella che si presume giusta, fra i tredici e i vent’anni. Basta andarle a cercare a casa, e farsi raccontare come stanno le cose. I vigili hanno fatto così e in un amen hanno scoperto l’Erika giusta: carina, timida, educata (mica tanto), e innamorata (fin troppo). Da lei, è stato facilissimo risalire a lui, Salvatore detto Sa: diciott’anni, anche se dimostra decisamente meno. Confessione immediata da parte di entrambi, pentimento sincero, denuncia al tribunale ordinario per il maggiorenne, e al tribunale dei minori per la minorenne.
Ma non finisce qui: per attenuare le conseguenze del gesto - l’imbrattamento di beni pubblici, alcuni dei quali restaurati di fresco, può costare caro ai responsabili - è uscita una proposta: «Mio padre fa l’imbianchino - ha detto Sa, che ogni tanto pare che abbia anche delle buone idee -. Potrebbe mettersi lui a ridipingere come si deve i muri che abbiamo verniciato con le nostre frasi d’amore. Guardate che è molto bravo, ci sa fare lui col pennello», almeno quanto il figlio con le ragazze.

L’idea non è male, si sono detti i responsabili della tutela del territorio: «Ci penseremo». Poi, rivolgendosi ai due graffitari: «Voi, intanto, cercate di comunicare, di scambiarvi i messaggi in un altro modo. Ricordate: l’amore è cieco, non legge. Ma mica è detto che non possa parlare».

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