Il mercato dellenergia rinnovabile è uno dei settori meno toccati dalla crisi e a quanto pare in costante crescita. Lo spiega Federico Vione, Country Manager di Adecco Italia Spa, che consiglia anche ai più giovani di non esitare a scegliere la strada delle nuove energie. Grazie alla spinta dellUnione europea e agli incentivi governativi distribuiti per accelerare ladeguazione alle direttive comunitarie, il settore si sta espandendo e di conseguenza cerca nuove figure professionali.
È vero che il mercato dellenergia rinnovabile è meno toccato dalla crisi?
«È un mercato in controtendenza rispetto alla crisi grazie agli investimenti pubblici».
Che tipo di investimenti pubblici?
«LItalia deve adattarsi alle direttive comunitarie. Per questo ci sono incentivi statali per la creazione di impianti. Per esempio incentivi nel settore del fotovoltaico, per spingere privati e imprese ad adottare impianti solari. Chi produce dunque questi impianti è in grande boom».
Quindi si creano anche posti di lavoro?
«Noi per esempio ci stiamo focalizzando sulle energie rinnovabili anche con investimenti formativi».
Che tipo di figure professionali servono?
«Ingegneri elettronici, ambientali, civili, ma anche manutentori di turbine, montatori e tutto quello che gravita attorno allo start up di aziende: per esempio profili classici come segretarie e contabili».
Consiglia ai giovani di orientarsi verso il mercato delle energie rinnovabili?
«Davanti a un mercato esposto alla crisi, è un consiglio che noi diamo, perché si tratta di un settore in espansione».
Continuerà a crescere anche dopo il primo boom?
«LItalia non è un produttore di energia, la fa arrivare dallestero. LUnione europea cerca di incrementare la produzione di energia dei Paesi membri senza impattare lambiente. Si focalizza dunque su produzione di energia eolica e solare».
È vero che molte di queste aziende sono al Sud?
«Sì, la maggior parte delle aziende italiane in questo settore sono in Campania e Puglia, ma anche in Lombardia. Attive nel campo ci sono aziende italiane che si stanno strutturando facendo fronte alla nuova domanda grazie agli incentivi, ma anche alcune aziende straniere che investono in Italia».
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