Il gip «disarma» i vigilanti: non sono preparati

«A seguito di domande specifiche è emerso che prima di essere assunta presso l’istituto di vigilanza l’indagata non è stata sottoposta né le è stato chiesto di frequentare alcun corso di formazione, e per la firma del contratto sarebbe stato sufficiente il fatto che avesse in passato frequentato un poligono di tiro». Inoltre, «l’istituto non ha avvertito l’esigenza di fornire all’indagata, che in precedenza svolgeva tutt’altro lavoro e cioè quello di operaia, una specifica preparazione né di tipo operativo e comportamentale, né di tipo culturale e legislativo vertente sulla conoscenza della legge penale, dei regolamenti, dei rapporti con la polizia giudiziaria, i cittadini e così via».

Il giudice Guido Salvini, nell’ordinanza con cui sospende per due mesi la guardia giurata che il 24 agosto scorso sparò a un rapinatore che stava scappando ferendolo all’arteria femorale e rischiando di ucciderlo, lancia l’allarme sulla facilità con cui gli istituti di vigilanza «armano» i propri dipendenti. Replica De Corato: «Bisogna difendere anche i cittadini».

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