Bruno Tabacci ha fatto la sua scelta: entrare nella giunta Pisapia. Il problema è che Bruno Tabacci è il presidente del Consiglio nazionale del (piccolo) partito fondato da Francesco Rutelli, lAlleanza per lItalia. Ciò vuol dire che la sua scelta - sostanzialmente - travolge tutto: la linea del partito, gli scenari, le dichiarazioni. E le prospettive, che fino a ieri erano legate al Terzo (o Nuovo) polo, vale a dire lalleanza (centrista) con Udc e Futuro per lItalia. Una bella inversione a «u».
Carlo Montalbetti, coordinatore cittadino di Api, profonde un grande impegno per spiegare quel che politicamente non si può spiegare, e tenere insieme quel che insieme non può stare: «Siamo pienamente dentro questo progetto di governo civico per Milano - dice - e pienamente dentro il progetto del Terzo polo». Un ma anche allennesima potenza, quasi un ossimoro, se è vero che il Terzo polo si è presentato con una parola dordine che era del tutto opposta: «Non stiamo né con la Moratti né con Pisapia» avevano ripetuto in campagna elettorale i finiani - in testa il candidato sindaco Manfredi Palmeri - e gli uomini di Casini. Ora dal «né né» si passa al «sia sia»: sia con Pisapia sia «con gli amici dellUdc e del Fli». I quali, ovviamente, non hanno preso affatto bene la giravolta. I primi, fra laltro, hanno rinunciato a quella che sembrava la probabile conferma di un assessorato - quello di Gianni Verga (magari da passare a Pasquale Salvatore) - proprio per «sposarsi» coi nuovi alleati. E sono rimasti anche fuori dal Comune. I finiani avevano il presidente del Consiglio, Palmeri stesso, che ora si trova «degradato» a consigliere semplice, e infatti tuona contro lApi: «Tabacci in giunta non rappresenta il Nuovo Polo - dice - non è una scelta fatta in ragione del Nuovo Polo e non ci riguarda, noi faremo opposizione». E pensare che Milano doveva essere il «laboratorio» dellalleanza. Lo aveva annunciato lo stesso Rutelli: «Milano è sempre stata il motore del cambiamento politico. Penso stia per arrivare un altro momento in cui sarà di nuovo motore del cambiamento». Ora di cambiamento ce nè stato anche troppo: «Non credo che nellUdc possano essere arrabbiati - smorza Montalbetti - loro hanno fatto una scelta coerente ma sarebbe stato più utile presentare una sola lista Polo civico, comunque sono intatti i motivi di costruzione dellalleanza». La prospettiva di Api ora è questa: «Le Comunali hanno dato un segnale forte, e Pisapia con Tabacci ha mostrato attenzione per larea moderata e riformista. Ci sono le condizioni per un governo di responsabilità civica».
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