Giro: «Cara Barbara, diffida dei politici»

«Cara Barbara, ho voluto scriverti una lettera e non è stato facile per me decidere che fosse una lettera aperta. Ma ho voluto esprimere il mio dolore grande per la perdita del tuo caro papà». Comincia così la lettera che Francesco Giro, deputato e commissario di Roma di Forza Italia, ha inviato a Barbara Moriccioli, figlia di Luigi, il ciclista sessantenne morto venerdì, dopo una lunga agonia, per le lesioni riportate, in una aggressione subita ad agosto, sulla pista ciclabile. «Dopo questa vicenda - scrive Giro - anch’io dovrò rivedere la mia posizione, il mio ruolo, la mia missione politica. Dobbiamo essere più vicini alla persona e se per farlo occorre fare un passo indietro rispetto ai nostri privilegi di potere, allora dobbiamo farlo e subito. La politica deve amare di più le persone, deve rispettarle di più, deve immergersi nell’umanità.

Diffida, cara Barbara, di noi politici, oggi e anche domani. Dopodomani potremo lavorare insieme, da cittadini, da persone perbene. Se siamo di centro, di sinistra, di destra a quel punto conterà poco. Tuo papà e la sua memoria hanno bisogno solo di persone perbene e oneste».

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