Il giudice dirà al mattino se alla sera «Baila!» sarà in tv

Il giudice dirà al mattino se alla sera «Baila!» sarà in tv

Poi uno dice che in Italia la giustizia è lenta. Macché: è tempestiva. Arriva sempre al momento giusto, si sa. Talvolta anche il giorno stesso. Prendete la causa intentata mesi fa da Milly Carlucci e dalla Rai (e da Ballandi Entertainment e anche dalla Bbc) contro il nascituro programma Baila! su Canale 5, considerato un copincolla di Ballando con le stelle su Raiuno. I due format sono, come si capisce, entrambi danzerecci e quello di Mediaset, intestato a Barbara D’Urso, ha sulla carta molti punti in contatto anche se, c’è da dire, nessuno l’ha ancora visto. Dunque ieri, proprio alla fine dell’udienza, il giudice del tribunale civile di Roma, Gabriella Muscolo, si è riservata ancora del tempo per decidere. Bye bye, ci rivediamo lunedì.
Al mattino quindi depositerà la decisione e fin qui non ci sarebbe nulla di male non fosse che il programma Baila! dovrebbe debuttare proprio alla sera. Il palinsesto di giornata deciso dal tribunale: un caso forse unico al mondo. Se il giudice rigettasse l’istanza di Carlucci & C, tutto ok e Baila! poche ore dopo potrebbe iniziare a ballare in prima serata.
Ma se invece no? Se il magistrato decidesse che in effetti c’è un caso di plagio grosso così e quindi si deve spegnere tutto? Il danno sarebbe enorme e non pensate solo alla delusione di chi, da Elisabetta Gregoraci (foto) a Martina Colombari (foto), ha incolpevolmente programmato di trascorre i prossimi mesi in punta di piedi davanti a una telecamera. Ci sono ballerini e tecnici e operatori (cioè gente normale e altrettanto, o forse più, incolpevole) che lunedì mattina usciranno di casa senza sapere se alla sera saranno al lavoro oppure disoccupati. A dar retta alle indiscrezioni riportate dal sito del settimanale Oggi, il tribunale avrebbe già deciso di sospendere Baila!. Ma sono soltanto voci che ingrandiscono il paradosso perché, suvvia, non si sta parlando di vita o di morte e tempi più stretti erano augurabili per tutti, vincitori e vinti. Di certo, i due programmi sono apparentemente molto simili anche se, come ha detto il regista e direttore artistico del programma Roberto Cenci, è una «situazione paradossale» perché «è stata intentata una causa prima di vedere il programma». Da una parte, su Raiuno con la Carlucci con il format derivato da Strictly come dancing della Bbc, ci sono vip e maestri di ballo che si giocano insieme la vittoria. Dall’altra parte, chez D’Urso con il riadattamento del messicano Bailando por un sueno, ci sono sempre vip o presunti tali (tra gli altri anche Costantino Vitagliano, Luca Marin, Marcella Bella, Max Laudadio) che aiutano a vincere ballerini non professionisti.

La D’Urso li definisce «idraulici, macellai, studenti, gente che fa un altro lavoro». Dal web (basta leggere tvblog.it) risulta invece che sono tutti iscritti alla World dance sport federation, ossia la federazione sportiva danza: non sono professionista ma poco ci manca, altro che dilettanti. Vedremo.

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