È ufficiale. Le coppie gay sposate all'estero hanno diritto ad avere una vita familiare anche nel nostro Paese. Dovè la novità di questaffermazione? Non è stata proclamata né da Nicky Vendola né da Paola Concia, ma dal tribunale di Reggio Emilia che ha concesso il ricongiungimento familiare a un extracomunitario sposato con un italiano in Spagna.
In Italia, dunque, il matrimonio gay non è più un tabù. I giudici della città emiliana lo hanno legittimato sostenendo che i due uomini possono vivere come una coppia anche nel qui.
Ma come sono arrivati a questa conclusione? Ecco la vicenda. Un cittadino italiano porta sullaltare un altro uomo, extracomunitario. Le nozze gay si svolgono in Spagna, dove sono consacrate dallo Stato. Fin qui affari loro. Per legge il matrimonio gay non è valido in Italia. Ma il giudice civile Emilia Domenica Sabrina Tanasi è andata oltre. Infatti ha accolto il ricorso presentato dal ragazzo uruguayano, sposo novello dellitaliano, a cui era stato negato il permesso di soggiorno dalla Questura. Insomma, la polizia non aveva accettato la storiella del ricongiungimento familiare in quanto i due, per la legge italiana, non sono una famiglia. Il giudice invece ha aperto le porte del nostro paese allextracomunitario perché lui è il marito-moglie dellitaliano. Una sentenza che manda su tutte le furie Carlo Giovanardi: «È una decisione scandalosa, una forzatura inaccettabile», sbotta il senatore. «Siamo di fronte a una cosiddetta sentenza innovativa in cui un giudice scavalca la Costituzione e la Corte costituzionale, le leggi in vigore con un provvedimento abnorme. Ci sono dei magistrati fuori controllo che invece di applicare la legge se la inventano come piace a loro». Il matrimonio, in Italia, osserva delle premesse indispensabili e dunque, spiega Giovanardi «finché il parlamento non decide di cambiarle il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna». I giudici però sostengono che vale, ai fini del ricongiungimento, il matrimonio spagnolo. E richiamano una Cassazione in cui si spiega che la «nozione di coniuge deve essere determinata alla luce dellordinamento straniero in cui il vincolo matrimoniale è stato contratto». Una considerazione pericolosissima, secondo il senatore. Allora un domani se una cittadina italiana sposa nei paesi arabi un uomo con tre mogli, può chiedere il ricongiungimento dellintera famiglia e lItalia dovrebbe accettare la poligamia. Un paradosso? «È caso clamoroso che non ha precedenti» ammette anche Gian Ettore Gassani, presidente dellAssociazione avvocati matrimonialisti italiani. «Si tratta di un ricongiungimento familiare. In pratica, i giudici riconosco il matrimonio celebrato allestero come stato civile, non ai fini dellefficacia, ma solo ai fini dellingresso. Per il resto, i coniugi rimangono due uomini e non marito e moglie. Ma il limite è sottilissimo
». Lesperto prevede leffetto valanga. «Dopo questa decisione può iniziare un filone giudiziario particolarmente significativo».
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