Il giudice «licenzia» i volontari dei circoli

Un’associazione no profit vince la causa: un socio che si impegna al bancone non è da considerarsi un dipendente

Il giudice «licenzia» i volontari dei circoli

Roberto Corsi

Il giudice dà ragione ai circoli associativi e li assolve se un socio lavora gratis per il gruppo. Una sentenza che distingue, finalmente, il lavoro subordinato dalla collaborazione. Fino ad oggi, infatti, succedeva che se un gruppo di amici o conoscenti decideva di aprire, ad esempio, una bocciofila e uno di essi si metteva dietro un bancone per servire una bibita ai suoi amici, tra le pause di gioco, voleva dire la possibilità per il circolo, di ritrovarsi tra capo e collo una multa estremamente salata (si arriva anche a cifre nell’ordine dei 130.000 euro) che spesso comportava la chiusura del locale e la fine dei giochi.
Uno di questi circoli, però, non ha accettato passivamente la multa e si è rivolto allo studio legale Zignoni per portare il caso di fronte a un giudice. Si è aperto dunque un contenzioso.
Un contenzioso che si è risolto favorevolmente per l’associazione in quanto, il giudice ha stabilito che il servizio garantito all’interno del circolo non fosse lavoro subordinato ma semplice collaborazione no-profit. Durante il processo non si è voluto mettere in discussione l’operato dell’ispettore quanto piuttosto dimostrare le difficoltà oggettive che può avere questo garante del lavoro nei suoi accertamenti periodici fino ad ammettere la possibilità che alla fine, dopo tutto, possa anche sbagliarsi.
A quest’ultima conclusione è giunto il giudice ed è stata una delle poche volte se non l’unica, che in un caso del genere, a spuntarla sia stata l’associazione multata. Mentre l’avvocato vincitore Gian Maria Zignoni riceve telefonate da tutta Italia con le quali gli vengono richiesti consigli tecnici su casi simili, dimostrando che il problema è su scala nazionale, egli descrive le conseguenze che questa sentenza potrebbe portare.
Secondo l’avvocato infatti, quella di questi giorni, potrebbe essere una sentenza-pilota che permetta una simile risoluzione anche per altri casi analoghi e che possa dare un pò di fiato e fiducia al sistema associazionistico genovese, in grave crisi da parecchio tempo. In poche parole: queste cause si possono vincere.

Il risultato è ancora più importante se si pensa che quelle multe vanno spesso a colpire gli anziani che hanno in questi circoli spesso, una via d’uscita da noia e solitudine. Senza contare inoltre, che alcune volte, ad essere colpite da multe simili erano le piccole associazioni di volontari della Croce Rossa, la chiusura delle quali, comporta una perdita per tutta la cittadinanza.

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