Cronache

Il giudice «sospende» la vittoria del Genoa

Il giudice «sospende» la vittoria del Genoa

Paola Balsomini

Chi sperava che che, con il campionato ai nastri di partenza, fosse terminato il periodo di ricorsi, adesso dovrà ricredersi. Il Genoa tornerà davanti ad giudice sportivo per definire un pasticciaccio che ha coinvolto il club rossoblù. Per carità, questa è cosa meno seria, ma la probabile sconfitta a tavolino che verrà sanzionata al Genoa per l'impiego di Antonio Ghomsi (secondo il Ravenna squalificato) ha fatto infuriare i tifosi. Forse più della questione valigetta. Perchè la squadra di Vavassori, con otto giorni otto di preparazione nella gambe, ha messo sotto un Ravenna decisamente in difficoltà dopo una partenza sprint. Tre punti che avrebbero fatto tornare il Genoa a zero in classifica e con prospettive decisamente incoraggianti. Un «disguido» societario invece adesso rischia di far sprofondare la squadra a meno tre e con le prime che si allontanano rapidamente. La storia è nota: Ghomsi era stato squalificato, per aver rifilato uno schiaffo ad un avversario, alla penultima giornata dello scorso campionato, quando militava nella Primavera della Salernitana. Nel club campano scontò una squalifica sempre con la formazione baby. Ghomsi poi fu richiamato in prima squadra e con la Salernitana disputò le ultime due partite. Il problema però è che il giovane camerunense ha cambiato club e secondo le norme federali avrebbe dovuto scontare la restante giornata nella prima squadra del Genoa e alla prima giornata ufficiale. E qui è nato l’unico dubbio, quello della Coppa Italia già disputata, in cui Ghomsi per altro era anche sceso in campo. Alla fine quindi quella che avrebbe dovuto essere la ripartenza dell’orgoglio potrebbe diventare una bruciante sconfitta a tavolino, la peggiore da dover sopportare. Il Ravenna, ovviamente ha inoltrato ricorso: «Il Ravenna Calcio - si legge in una nota della società - ha presentato reclamo avverso la regolarità della gara Ravenna-Genoa. Il reclamo al giudice sportivo della Lega Professionisti Serie C verte sulla posizione del calciatore Antonio Ghomsi, squalificato per due giornate nella scorsa stagione sportiva quando risultava tesserato per la Salernitana. La sanzione, irrogata con comunicato ufficiale n. 320 del 27 aprile 2005 era infatti stata scontata solo per un turno, residuando pertanto ancora una parte da scontare nel campionato 2005-2006».
Oggi intanto il giudice sportivo non omologherà il risultato; un atto dovuto in attesa della decisione definitiva che arriverà martedì prossimo. Nemmeno il Genoa però si rassegna a perdere altri tre punti in tribunale e ha deciso che in caso di sconfitta a tavolino per 3-0 presenterà un controricorso. «Il Genoa - ha detto Fabiani - passando dalla A alla C1 non ha l'obbligo di avere la formazione Primavera ma solo il campionato Berretti, categoria in cui Ghomsi può ancora giocare. La norma, poi, prevede che il tesserato debba scontare la squalifica nella prima gara utile del campionato di appartenenza e quindi nella Berretti. Non vi è affatto alcuna certezza sull’irregolarità nell'impiego del calciatore, poichè alla luce della complessa normativa ed interpretazione giurisprudenziale che regolano la partecipazione alle gare di tesserati provenienti da squadre, competizioni e campionati diversi, la residua sanzione posta a carico dell'interessato nella scorsa stagione, avrebbe dovuto avere esecuzione in altra competizione e non in quella di campionato disputata ieri dalla prima squadra». Fabiani difende anche l’operato societario: «L'inconveniente verificatosi in un momento così impegnativo e di riorganizzazione della società non può in alcun modo offuscare o sminuire l'enorme lavoro svolto in tempi ristrettissimi».

Insomma, ancora una volta sarà il giudice a decidere.

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