Giudici fannulloni, per Milano non c’è Appello

Quanti processi d’appello sono stati conclusi a Milano nel 2008? Per l’esattezza 12.605. Divisi per il numero dei magistrati di secondo grado in servizio nel palazzaccio di corso di Porta Vittoria significa che ognuno di loro ha sbrigato in un anno 120 processi. Meno della metà di quelli che hanno sbrigato nello stesso periodo i magistrati d’appello di Salerno, di Napoli, di Reggio Calabria. Per non parlare dei 281 processi smaltiti nel 2008 da ogni toga della Corte d’appello di Ancona, che quell’anno conquistò il record della produttività.
Solo a Trento hanno lavorato di meno. E non è che il 2008 sia stato un anno «nero»: anche i dati sul quinquennio 2004-2008 confermano Milano al penultimo posto delle 26 Corti d’appello italiane.
Sono dati che vengono da fonte certa: l’ufficio statistiche del ministero della Giustizia, che li ha trasmessi al presidente della Corte d’appello milanese, Alfonso Marra. Marra non si nasconde la negatività del segnale che emerge dalle statistiche, anche se spiega che probabilmente il rallentamento della produttività è collegato alla scelta di privilegiare alcuni processi importanti.

Ma ammette che la situazione è «grave» e si dice pronto a correre ai ripari, annunciando la costituzione di un gruppo di lavoro che studi le cause del fenomeno e le contromisure necessarie a smaltire l’imponente arretrato accumulato.

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