Giulia Ligresti, figlia di Salvatore, è una appassionata velista che da qualche anno calca le banchine degli appuntamenti più importanti. È presidente della casa di moda Gilli, vice presidente di Sai Fondiaria, ha tre figli che ha portato a Valencia per gli Act Louis Vuitton. Di sé dice: «Io non vado mai in crociera con la barca... A me piacciono solo le regate. Noi siamo una famiglia fatta così: competizione soprattutto. Quando sali come ospite sui Coppa America devi stare quasi immobile, non parlare. Ma l'adrenalina anche da spettatrice non manca».
Le prime uscite pubbliche sono state a bordo del maxi yacht Idea di Raffaele Rajola che ha sponsorizzato per alcune stagioni e dove ha conosciuto campioni come Francesco de Angelis e Tommaso Chieffi, che hanno iniziato a parlarle di Coppa America. Poi è arrivata la decisione di supportare due dei dodici team che sono a Valencia. Questo le ha dato la rara possibilità di fare il diciottesimo su due barche diverse. «Su +39 siamo presenti con Sai Fondiaria - racconta - che è un sindacato con notevoli potenzialità e che sento come il più italiano, senza togliere nulla a Luna Rossa e a Mascalzone Latino. Trovo che Francesco de Angelis abbia avuto la capacità di far innamorare il nostro Paese alla vela al punto da avere tre team sfidanti. Quello di Shosholoza è un progetto molto interessante e siamo presenti con il marchio di abbigliamento Gilli. Con me a bordo hanno vinto la prima regata negli Act. Di solito si pensa che le donne portino sfortuna, ma è andata bene».
Della formula della nuova Coppa dice: «Mi sembra ci sia più tempo per prepararsi e più visibilità per le aziende che hanno deciso di investire. Questo crea, comunque, i presupposti per una vela che ha sempre più spazio sui media e nel pubblico».
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