Giuliano Saba

Non si sa molto di questo santo orientale del IV secolo, ma quel poco che è noto è sufficiente a tratteggiare una figura esemplare anche per i tempi nostri. Giuliano Saba era un eremita che viveva nei paraggi di Antiochia in un’epoca lacerata dalla disputa tra cattolici e ariani. Egli, reputato da tutti un santo per la sua straordinaria vita ascetica e universalmente stimato, era uno di quei personaggi di cui tutti parlano bene e ogni fazione cerca di tirare dalla propria parte. Così, avvenne che gli ariani di Antiochia si convinsero che Giuliano Saba fosse dei loro e cominciarono a citarlo a destra e a manca a pro dell’eresia. Egli, che stava in una grotta vicina al fiume Eufrate, era tuttavia completamente ignaro delle dispute che si accendevano a ogni piè sospinto attorno al suo nome. Ora, ringalluzziti dall’appropriazione di cotanto testimonial, gli ariani di Antiochia dilagarono per diverso tempo, fino al punto che i cattolici ortodossi locali divennero quasi una specie estinta. Ma a quei pochi rimasti la cosa non andava giù e qualcuno di loro si fece carico di andare a chieder conto all’eremita di quel che di lui si diceva. Quello cadde dalle nuvole e volle lasciare il suo eremo per presentarsi in città. Si badi bene: di solito, agli universalmente osannati spiace prendere posizione netta, perché ciò attirerebbe loro il livore dei defraudati.

Così, cercano di far contenti tutti usando un linguaggio sfumato, sottolineando quel che unisce e tralasciando quel che divide. Invece, Giuliano parlò chiaro contro l’arianesimo e se ne tornò alla sua grotta. Morì nel 377.

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