Da Giulio Cesare al Cavaliere Ecco le sparate più feroci dell'antitaliano Giorgio Bocca

Addio alla penna rossa: omaggio bipartisan. Bocca nella sua carriera se l’è presa con tutti, dai personaggi storici ai politici. Spesso con giudizi a senso unico

Da Giulio Cesare al Cavaliere Ecco le sparate più feroci dell'antitaliano Giorgio Bocca

Arcitaliano ma anche anti-italiano. Nella sua lunga carriera, Giorgio Bocca non ha esitato ad attaccare un po’ tutti. Dal passato più remoto al presente. Dalla tivù ai giornali, dai blog alle interviste su internet non si è fatto mai pregare per trinciare giudizi di fuoco su colleghi, politici e non solo. Di Gianni Brera, indimenticata penna dello sport, disse che era «insopportabile e anche molto divertente, solo che era una carogna». Parole al vetriolo anche per Mario Soldati: «Si fece dare soldi da un consorzio turistico per mesi di vacanze lussuose con la scusa di scrivere un libro mai iniziato». E di Ciro Ferrara, simbolo della «sua» Juventus: «L’allenatore non è il suo mestiere».

BERLUSCONI "Scrivo sui giornali che è un maiale e penso dica di me: in fondo ha ragione"

BERSANI "Non dovrebbe fare un passo indietro ma soltanto un tuffo nel mare"

GHEDINI "Quando lo vedo mi contorco dalla rabbia: lo strozzerei"

MONTANELLI "Era un attore con tutti i difetti degli attori Un contaballe"

NAPOLI "Vai in città: è un cimiciaio con zone inguaribili"

PALERMO "Puzza di marcio, gente mostruosa uscita dalle catapecchie"

CRAXI "Rubò miliardi alle aziende e fece politica come un bandito"

LETIZIA MORATTI "Una sindachessa che dice certe cose è una follia impensabile"

MATTEI "Un avventuriero Usava il denaro senza toccarlo Era un cinico"

MUSSOLINI "Mussolini era un berlusconiano ante litteram e fece molti errori"

GIULIO CESARE "In Spagna rubò talmente tanto che tornò ricchissimo"

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