Il «decisionista» Gianni Alemanno è partito con il piede giusto. La sua prima giunta è stata piena di sostanza come da promesse. E i suoi 12 assessori nuovi di zecca hanno dato ciascuno il proprio contributo alla bozza di documento programmatico che, dopo le opportune valutazioni e correzioni, sarà sottoposto al consiglio comunale nella sua prima seduta del 26 maggio per lapprovazione. «Il nostro impegno - ha detto il sindaco - è far sì che ci sia un rapporto chiaro tra quanto promesso in campagna elettorale e lazione della giunta».
La prima decisione ha riguardato lo smaltimento dei rifiuti. Quattro sono i termovalorizzatori che dovrebbero essere costruiti nel territorio comunale nei prossimi cinque anni. «A breve - promette lassessore allAmbiente Fabio De Lillo, il primo a uscire dalla giunta - farò un viaggio a Brescia per osservare quello che è considerato il più importante termovalorizzatore del mondo». De Lillo ha anche ricordato lobiettivo di accrescere la raccolta differenziata.
Secondo tema caldo, quello dei campi nomadi. «Nella mia integrazione al documento programmatico discusso oggi (ieri, ndr) - dice lo stesso De Lillo - ho portato la valorizzazione degli 85 campi abusivi che, quando saranno chiusi, saranno poi riconsegnati ai cittadini sotto forma di aree verdi, giardini, aree giochi e alberi».
Ma ognuno degli assessori ha elencato le priorità del suo mandato a formare un grande «quaderno dei desideri» per il futuro di Roma. Dalla mobilità («Un altro gra? Perché no. Dovremo valutarlo con i tecnici prima di prendere una decisione», dice lassessore ai Lavori pubblici, Fabrizio Ghera), allestate romana («Il bando è già partito per ledizione di questanno. Labbiamo però portato da biennale ad annuale per rivedere meglio le strategie di fondo», mette in chiaro Umberto Croppi, assessore alla Cultura). Dai menu etnici nelle scuole («vedremo se sarà possibile rivedere il menu etnico perché ha dato scarsi risultati. Valuteremo di sostituire questi menu con piatti tipici regionali e cucina mediterranea. Lo scambio con gli altri paesi potrebbe avvenire attraverso laboratori di integrazione o nuove forme», dice lassessore alla Scuola Laura Marsilio) allintegrazione dei piccoli stranieri («È necessario rivedere se nelle aule vengono rispettate le linee guida previste dal ministero sul rapporto tra bambini italiani e stranieri», aggiunge la Marsilio.
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