La giunta è un "puzzle" Fdi cede sulla sanità ma punta alle Olimpiadi

Bertolaso per il Welfare, sui Giochi la Lega vuole tenere Rossi. Alparone al Bilancio

La giunta è un "puzzle" Fdi cede sulla sanità ma punta alle Olimpiadi

Il nodo principale da sciogliere resta quello della Sanità. Perché se da un lato nessuno si opporrebbe alla conferma di Guido Bertolaso, voluta in primis dal governatore Attilio Fontana, dall'altro i partiti non vogliono nemmeno che la sua nomina ricada su di loro. È da qui che si sbloccherà la partita per la costruzione della nuova giunta della Regione Lombardia. Fratelli d'Italia, dopo l'incontro tra Fontana e Giorgia Meloni, sembra quasi rassegnata a cedere sulla Sanità. Anche se i nomi ci sarebbero come il consigliere che ha fatto il pieno a Mantova Alessandro Beduschi o il deputato Carlo Maccari la rinuncia sarebbe comunque calcolata. Oltre alle «grane» che può comportare l'assessorato, su tutte le liste d'attesa, un passo indietro sulla Sanità darebbe la possibilità a Fdi di provare a rivendicare quasi tutto il resto. Tra i sette assessori previsti dallo schema di partenza, potrebbe richiedere deleghe pesanti come le Infrastrutture, il Bilancio (una delle due potrebbe finire al sottosegretario Marco Alparone) e l'Agricoltura, portarsi a casa la vicepresidenza della giunta e la presidenza del Consiglio regionale, e puntare i piedi per avere ruolo anche sulle Olimpiadi, che la Lega vorrebbe invece lasciare al sottosegretario Antonio Rossi. Durante la riunione di venerdì si sarebbe parlato di un nuovo assetto per alcune deleghe come lo scorporo della stessa Sanità che potrebbe essere divisa dalla Famiglia e dalle Politiche sociali (a loro volte divise dalla Disabilità). Altra opzione è separare Autonomia e Cultura, con quest'ultima che potrebbe rinforzare il Turismo. La Lega vorrebbe invece cinque assessori e per riuscire potrebbe essere costretta a rinunciare a deleghe pesanti come l'Agricoltura. Il Carroccio, col benestare anche di Fontana, vorrebbe confermare Guido Guidesi e Massimo Sertori, rispettivamente allo Sviluppo economico e alla Montagna. Claudia Terzi potrebbe traslocare all'Ambiente, ruolo già svolto con Roberto Maroni, ed Elena Lucchini continuare alla Disabilità. Il quintetto potrebbe essere completato dall'attuale presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, ma potrebbero spuntarla pure i bresciani Davide Caparini - anche come sottosegretario, magari all'Autonomia e Fabio Rolfi, e più sottotraccia anche Stefano Bolognini. Forza Italia vorrebbe tre assessori ma potrebbero essere due con un sottosegretario. Calcolatrice alla mano anche la Lista Fontana aspira al doppio incarico, più probabile che sia uno (il nome è quello del consigliere Giacomo Cosentino).

Anche per far posto eventualmente a Bertolaso, che Fontana vorrebbe nominare come uomo della coalizione e che i partiti non vogliono in loro quota: la sua delega vale doppio se non scorporata. Quel che è certo, dunque, è che qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa. A prescindere dall'autocandidatura di Vittorio Sgarbi, i Noi Moderati vorrebbero che in giunta rientrasse anche Raffaele Cattaneo.

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