Fuga dei repubblicani da Washington per linsediamento di Barack Obama. Se il 20 gennaio nella capitale degli Stati Uniti sono attesi non meno di due milioni di persone per assistere al giuramento del primo Presidente nero della storia americana, cè anche chi si prepara ad andare «in esilio». «Quale modo migliore di vivere linaugurazione di Obama (con milioni di fan in visibilio, andando via dalla città per andare nella favolosa Las Vegas», ha scritto in una email, citata dal sito The Politico, Charlie Spies, avvocato repubblicano che ha fatto campagna per Mitt Romney, invitando alcuni suoi amici del Grand Old Party (Gran Vecchio Partito, soprannome del Partito Repubblicano) a unirsi alla sua iniziativa, «Inaugurazione in esilio».
Da Las Vegas alle Alpi italiane. È lì che un funzionario dellamministrazione Bush ha intenzione di trascorrere i giorni che daranno avvio allEra Obama. In una mail, ha comunicato: «Non sarò al lavoro da mezzogiorno del 20 gennaio, non cè periodo migliore per una vacanza. Mi piace sciare e non vedo la mia famiglia da quasi un anno, non cè periodo migliore per stare a casa e sciare per una settimana. Perché rinchiudersi in questa città per una settimana, quando sappiamo tutti che la folla sarà peggiore di quella del Festival del Cherry Blossom e del Memorial day?».
Ryan Patmintra, addetto stampa del senatore repubblicano dellArizona Jon Kyl, ha invece unottima scusa per non essere a Washington il «d-day».
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