RomaLa nota del Quirinale con cui si afferma che Napolitano «ha inviato al presidente del Consiglio una lettera contenente rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei ministeri sul territorio» piomba sul tavolo di palazzo Chigi nel momento peggiore. Un po perché i rapporti con la Lega restano tesi nonostante la tregua tra alleati. E il fronte anti-Carroccio ha subito iniziato a cavalcare il malessere quirinalizio. Inoltre, lappunto del Colle arriva nel momento delicato della nomina del successore di Alfano al ministero della Giustizia. Per giorni cera stato un totonomine estenuante. Poi, ieri mattina, i giochi sembravano fatti. Un nome su tutti: Francesco Nitto Palma, ex sostituto procuratore di Roma, senatore pidiellino e sottosegretario allInterno. Restava da capire quando il premier avrebbe proposto il nuovo ministro per poi salire al Quirinale per il giuramento. I tempi dovrebbero essere stretti: o oggi o domani. Il capo dello Stato, infatti, venerdì dovrebbe partire per le vacanze e sarebbe una sorta di sgarbo istituzionale farlo rientrare a Roma per il giuramento. Quindi, al limite, si potrebbe rinviare il tutto a settembre. Contestualmente alla nomina di Nitto Palma dovrebbe riempirsi anche la casella del ministro delle Politiche comunitarie, vacante dalle dimissioni dellex finiano Andrea Ronchi del novembre 2010. A ricoprire la carica, in pole è Anna Maria Bernini, avvocato e molto apprezzata dal premier. Rumors parlano anche di unaltra new entry «rosa» nellesecutivo. Neo sottosegretario allInterno, al posto di Nitto Palma, la deputata campana Nunzia De Girolamo. Restano ancora incerti i tempi, però. Così come i dubbi relativi al numero dei cambiamenti. La nomina di due ministri insieme potrebbe venire considerata una sorta di «rimpasto» e quindi incontrare qualche lamento del Colle. E la nota del Quirinale non è certo una carezza nei confronti di palazzo Chigi.
In ogni caso il Cavaliere è intenzionato a chiudere in fretta la questione e proseguire col lavoro. Chi gli ha parlato lo descrive intenzionato ad andare avanti, convinto che la maggioranza terrà fino al 2013. Ma lumore cupo del premier è dovuto soprattutto al versamento del maxi indennizzo da più di 564 milioni di euro alla Cir di De Benedetti. Il tutto per una sentenza che Berlusconi ritiene un esproprio. A confermare lavvilimento del Cavaliere, lattore Lino Banfi: «Lho trovato molto abbattuto. Mi ha parlato della Mondadori. È stata - ha detto Banfi - una brutta botta, che forse non meritava». Resta lultimo grado di giudizio, la Cassazione, che Berlusconi si augura faccia giustizia. E poi è tornato quel dolore alla mano, causato dalla sindrome del tunnel carpale per la quale il premier è già stato operato lottobre di un anno fa. Giovedì farà il bis, con un piccolo intervento chirurgico, presumibilmente allHumanitas di Rozzano.
Nellattesa, il premier lavora. Ieri, primo faccia a faccia con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.
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