Giustizia e politica, ancora polemiche sul Csm

Gasparri definisce "cloaca" il Csm, uno "scandalo che offende gli italiani". Di Pietro: "Allibito". Tenaglia (Pd): "Non ha senso dello stato". Ma il capogruppo dei senatori del Pdl puntualizza: "Nessun intento denigratorio, battuta forte in un dibattito in cui sono stato pesantemente ingiuriato"

Giustizia e politica, ancora polemiche sul Csm

Roma - E' ancora polemica sul Csm e sulla riforma della giustizia, fra Pdl e centrosinistra. Un botta e riposta duro, dopo una frase pronunciata da Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, che in un vivace dibattito a Radio Radicale ha detto: "La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato è uno scandalo che offende gli italiani". "Come presidente dei senatori del Pdl - ha aggiunto - reputo prioritaria una equilibrata riforma della giustizia. L’obbligatorietà dell’azione penale è un feticcio teorico perché poi sono i magistrati a decidere quali processi fare e quali non fare. La separazione delle carriere è un’esigenza prioritaria per restituire maggiore trasparenza alla giustizia, la depoliticizzazione della magistratura è un’emergenza democratica". "La magistratura - conclude il senatore del Pdl- seria e laboriosa composta dalla maggioranza dei magistrati è la prima vittima di quattro guitti che usano le toghe per un’azione di militanza politica, che occupano militarmente il Csm e che non giovano ad un’immagine della magistratura fortemente incrinata come si vede dai sondaggi, una reputazione che la magistratura non merita. La riforma deve esaltare la funzione della giustizia e noi la faremo sicuramente".

Tenaglia (Pd): non ha senso dello Stato "Il vero scandalo sono le dichiarazioni di Gasparri che dimostrano una totale mancanza di senso e di rispetto delle istituzioni. Criticare l’altrui operato è legittimo ma la denigrazione intacca lo stesso equilibrio fra i poteri dello Stato", attacca il ministro ombra della Giustizia del governo ombra, Lanfranco Tenaglia. "Ancora una volta il centrodestra alza il tono della polemica e dello scontro istituzionale per nascondere la sua incapacità di riformare la giustizia con le riforme che servono a tutti i cittadini per ridurre i tempi biblici dei processi".

Di Pietro: "Allibito" "Credo che a offendere gli italiani non siano nè i magistrati nè i parlamentati e gli amministratori che fanno onestamente il loro lavoro", dice Antonio Di Pietro, subito pronto a schierarsi dalla parte del Csm. "Offende gli italiani, piuttosto, chi appena riesce ad arrivare in Parlamento fa leggi per non farsi processare o per minare l’indipendenza della magistratura e creare uno Stato nel quale per alcuni cittadini la legge non vale".

Gasparri: "Nessun intento denigratorio" "In riferimento al ruolo del Csm, non intendevo denigrare l’istituzione in quanto tale o chi ne ha la guida operativa. L’espressione, che può essere apparsa indubbiamente eccessiva estrapolata da un vivace contraddittorio radiofonico nel corso del quale sono stato pesantemente ingiuriato con offese inaudite, era collegata alle note polemiche con taluni esponenti del Csm che recentemente hanno assunto iniziative che hanno alimentato un acceso dibattito anche in riferimento ai compiti ed ai limiti delle diverse istituzioni". Lo precisa, in una nota, il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

Capezzone: volgare la deriva ideologica di troppi magistrati "Com’era prevedibile, ora da più parti si aggredisce un parlamentare del Pdl, il senatore Gasparri, per una parola, per una espressione, più o meno felice. Ma la volgarità non sta in quella parola: sta, semmai, nella deriva militante e ideologica di troppi magistrati", contrattacca Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, secondo il quale "era questo ciò che anche oggi, giustamente, Gasparri denunciava, nella sostanza del suo discorso".

"Il Csm e, su un altro piano, l’Anm - prosegue - farebbero bene a considerare che si delegittimano da sè tutte le volte in cui il Consiglio si tramuta in una sede che pretende di sconfinare nella politica e di impadronirsi abusivamente delle competenze del Parlamento o del Governo, e tutte le volte in cui l’Anm agisce come una curva faziosa e di parte". "Questo è il punto - conclude - con buona pace di quanti ora faranno una giornata di polemica su una parola, per meglio occultare la vera questione in discussione". 

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