«Così, i miei due bimbi avranno una coppa a testa». La sentenza sportiva che ha riabilitato Trulli e squalificato Hamilton, ha infatti risolto una questione familiare.
«Sì - rivela Jarno -, io amo regalare i trofei ai miei figli ed Enzo, il più grande, 4 anni, aveva già una coppa per il podio conquistato lo scorso anno. Per cui, dopo la premiazione di Melbourne vista in tv, Marco, due anni e mezzo, si aspettava un trofeo tutto per lui. Solo che poi sono stato penalizzato e me lhanno tolto
Così, in questi giorni, più che alla squalifica ho pensato a come trovare una coppa finta da portare a casa
Avevo ormai deciso che lunedì ne avrei comprata una falsa al mercatino di Kuala
Perché lunedì? Perché magari domenica in gara ne avrei conquistata unaltra vera
Invece, grazie alla Fia, ho già tutto risolto».
Jarno è felice per il gesto della Fia: «Non riaprono mai un risultato dopo che lhanno cambiato per sentenza
stavolta lhanno fatto, è importante per la credibilità di questo sport. Hanno premiato la mia onestà, il fatto che ho detto sempre il vero e non ho cambiato versione
hanno capito che cera qualcosa che non combaciava e che non era stato detto onestamente
».
E ancora: «Giustizia è stata fatta, anche grazie a loro
», e indica un paio di signori sui sessanta molto inglesi: sono due dei tre giudici del gp dAustralia volati a Sepang per riaprire il processo. Uno, lavvocato Steven Chopping, viene dalla Tasmania, guarda Jarno e lo saluta: «Non è merito nostro, bensì tuo, perché sei stato onesto, sei stato leale e hai collaborato
».
Sottinteso, mica come quellaltro, il campione del mondo.
Più chiaro di così.
BCLuc