nostro inviato a Miami
A Detroit è allesame una terza soluzione per sciogliere il nodo Opel, sicuramente clamorosa. Il nuovo consiglio di amministrazione di General Motors, nella riunione di venerdì scorso, avrebbe considerato la possibilità di togliere la casa automobilistica tedesca dal mercato. In poche parole, viste le difficoltà politiche di Berlino a trovare un accordo sulla cessione di Opel alla società austro-canadese Magna o al fondo belga Rhj International, ora Gm potrebbe rinunciare alla vendita e tenersi il marchio. Il ragionamento fatto dai membri del board americano, ai cui vertici siedono il nuovo presidente Edward Whitacre e il riconfermato amministratore delegato Fritz Henderson, già presente con vari incarichi nella precedente gestione Wagoner, sarebbe il seguente: il gruppo di Detroit si sta via via risollevando dalla pesantissima crisi in cui era piombato e, a dimostrazione dellimpegno preso con la Casa Bianca di investire i fondi ricevuti nellambiente, il piano che porterà alla produzione dellauto elettrica Chevrolet Volt (in Usa) - Opel Ampera (in Europa) è stato accelerato ed è praticamente definito; inoltre, alcuni top manager del gruppo temono di servire su un piatto dargento il gioiellino europeo a un temibile futuro concorrente russo (Magna concluderebbe loperazione grazie ai finanziamenti garantiti dal colosso bancario moscovita Sberbank, mentre il Cremlino non vede lora di entrare nel gotha dellindustria automobilistica con un gruppo locale). Ma quello che preoccupa più di ogni altra cosa il board di General Motors, oltre alla necessità di ricollocare il management della filiale di Russelsheim, è la perdita del business europeo e di tutte le sinergie industriali avviate nei decenni scorsi. Insomma, la cessione tout court di Opel alla cordata Magna-Sberbank, sponsorizzata dal governo tedesco, toglierebbe al gruppo di Gm limportante e fondamentale presenza europea. «Nella riunione di venerdì scorso - confida una fonte americana al Giornale - sono stati fatti anche alcuni calcoli e alcuni alti dirigenti di Gm si starebbero convincendo che, tutto sommato, Opel potrebbe restare americana», magari con il sostegno economico del governo di Berlino. Per ora questa ipotesi è rimasta chiusa nella sala riunioni allultimo piano del Renaissance center di Detroit e non è escluso che i vertici di Gm ne abbiano già parlato, riservatamente, con le autorità americane di tedesche.
Proprio ieri, del resto, il capo della diplomazia di Berlino, Frank-Walter Steinmeier, ha contattato il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, per discutere del futuro di Opel. Steinmeier ha auspicato che una decisione sulla casa automobilistica venga presa al più presto e che sia garantito il massimo livello occupazionale in Germania.
Dopo mesi di negoziati (alla parte iniziale aveva partecipato attivamente anche Fiat), secondo il governo tedesco è ora di prendere una decisione perché «i dipendenti Opel hanno diritto di vederci chiaro e di avere una prospettiva per il futuro credibile». Da più parti a Berlino si sollecita quindi Gm a prendere una decisione già questa settimana. Da parte sua il cancelliere Angela Merkel, confida che nei prossimi giorni «siano fatti progressi».
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