Gogol' e Roma, «patria della mia anima, città da respirare»

A duecento anni dalla nascita del grande scrittore russo, una serie di mostre e di spettacoli teatrali celebrano lo speciale rapporto con la città eterna

Lei, in duemila anni, aveva già conosciuto tutto e tutti. Lui pure era già famoso, aveva scritto Il naso, La prospettiva e Il mattino di un funzionario, ma bastarono poche ore, un pomeriggio «sotto un cielo sempre splendente», per fargli perdere definitivamente la testa. Un amore folle, totale, viscerale. Qui a Roma, diceva, «l'uomo è più vicino al cielo, questa è la patria della mia anima, il luogo dove viveva prima ancora che venisse alla luce».
Gogol' arrivò nella citta eterna il 25 marzo 1837 e subito si mise a respirare un'aria che «faceva venire voglia di trasformarsi in un gigantesco naso, con narici grosse come secchi per farci entrare almeno 700 angeli». Gogol' rimase ammaliato «come scrittore e come uomo» sia dalla Roma storica sia da quella contemporanea. Amava il popolo italiano, «dotato di grandissimo senso estetico», ammirava la natura dell'Italia e la sua arte. Partecipò al carnevale romano, che riuniva in un'allegria e in emozioni comuni tutti i ceti sociali. Buona forchetta, si tuffò senza freni la cucina italiana.
Così Roma e l'Italia sono rimaste per lui fonti di ispirazione senza fine. E «leggendo Roma», facendo proprio lo spirito dell'Urbe, Gogol' abbozzò l'idea più importante per tutta la letteratura russa successiva, così come per la coscienza nazionale russa: l'idea della purificazione e della resurrezione dell'uomo e della sua anima. La traccia si ritrova ne Le anime morte, scritta Roma pubblicata nel 1842, che rappresenta l'immagine dell'inferno. La seconda parte del poema avrebbe dovuto rappresentare il purgatorio e la terza una sorta di paradiso.
Nel bicentenario della nascita di Gogol', la Russia ha organizzato moltissime iniziative per celebrare il grande scrittore e drammaturgo russo e soprattutto il suo legame con Roma e l'Italia. Molto ricca l'agenda degli eventi romani presentati dal ministero della Cultura della Federazione Russa e dal ministero per i Beni Culturali. Innanzitutto la mostra Gogol' e Roma, (primo ottobre-29 novembre 2009) curata da Natalia Kargapolova, che presenta centosessanta oggetti provenienti dal museo nazionale della Storia di Mosca e che verranno esposti a San Salvatore in Lauro nel Pio Sodalizio dei Piceni.
A Castel Sant'Angelo, sempre dal primo ottobre al 29 novembre, la grande esposizione Nikolaj Gogol' nelle illustrazioni di Sergej Alimov, a cura di Karina Ogandzanova, vice-direttrice della casa-museo di Ostrovskij: una rassegna con 42 disegni originali del pluripremiato illustratore Sergej Alimov, tutti ispirati all'universo delle opere gogoliane, molte delle quali furono scritte a Roma, come appunto Le anime morte, Il cappotto, Il ritratto.
Per Gogol' il teatro era un'arte sublime, di grande rilievo sociale ed è per questo che tra gli eventi del bicentenario ampio spazio viene riservato all'opera teatrale, con le due mostre, complementari tra loro, ospitate dal 1° al 29 ottobre alla biblioteca museo del Burcardo della Siae, con opere provenienti dal museo nazionale del teatro Bachrusin di Mosca: Gogol', il teatro e l'Avanguardia russa, a cura di Galina Beskina, e Nikolaj Gogol nelle fotografie di Sapiro (1840 - 1900), curata da Svetlana Semikolenova, vice direttrice del museo di Bachrusin. Al Teatro Valle il 1° e il 2 ottobre è in programma Possidenti di Antico Stampo, messo in scena dal teatro d'arte Cechov di Mosca, considerato il primo palcoscenico di Russia, dove la pièce va in scena con immutato successo dal 2001. Lo spettacolo, diretto da Mindaugas Karbauskis, considerato uno dei più talentuosi registi russi contemporanei, riproduce un universo vario e multiforme di personaggi gretti e meschini, protagonisti di vicende al limite del nonsenso, narrate con uno stile straordinariamente originale e moderno.
Nella magnifica cornice dell'Antico Caffè Greco sarà organizzata una serata speciale per cercare di ricreare l'atmosfera delle serate che si svolgevano nel salotto della principessa Volkònskaja, frequentato dal grande scrittore. Si mangeranno le pietanze tipicamente romane preferite da Gogol' e si potrà assistere ad alcuni estratti di tre spettacoli del Teatro Opera da Camera di Borìs Pokròvskij, uno dei più illustri esponenti del teatro d'opera russo, morto nel giugno di quest'anno all'età di 97 anni.
Non mancherà la rassegna Gogol' nel cinema organizzata con centro sperimentale di cinematografia alla alla sala Trevi dal 1° al 4 ottobre. Nella programmazione, film di registi russi e italiani tratti delle opere di Gogol': Taras Bulba (1909) di Aleksander Drankov, Portret (1915) di Vladislav Starevi, Il cappotto (1952) di Alberto Lattuada, L'ispettore generale 1952) di Vladimir Petrov, La passeggiata (1953) di Renato Rascel, "La maschera del demonio"(1960) di Mario Bava, Anni ruggenti (1962) di Luigi Zampa, Vij (1969) di A. Ptusko e Il naso (2003) di Francesco Lagi.
Di grande interesse scientifico infine la conferenza prevista giovedì 1° ottobre alle 11.

00 presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata: «Che ne è stato del secondo volume delle Anime Morte?», a cura di Jurij Mann, professore emerito, membro dell'Accademia Russa di Scienze estetiche, uno dei massimi esperti al mondo di Gogol' di cui sta curando la pubblicazione di tutta la sua immensa opera.

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