Ci risiamo con i gol fantasma. Tutto si evolve, il calcio no e dalla sua nascita nel 1863, malgrado qualche correttivo, è sempre quello: bello, affascinante e creatore di problemi. Basti pensare al gol fantasma considerato tale per la prima volta nel 1966 quando Geoff Hurst permise all’Inghilterra di vincere il titolo mondiale contro la Germania. Da allora i “gol-non gol“ sono stati all’ordine del giorno e proprio tra sabato e domenica il problema è riesploso. Il colpo di testa dell’interista Thiago Motta è stato respinto da Abbiati quando il pallone aveva interamente superato la fatidica linea di porta.
Lo ha dimostrato, sorprendendo tanti, Massimo Carboni nel suo “Muro”mostrato su Telenova, con una rappresentazione digitale ottenuta incrociando tre telecamere: un sistema molto scientifico con poca possibilità di errore. La botta da fuori area del laziale Brocchi al San Paolo ha mandato il pallone a incocciare la parte sottostante della traversa per poi rimbalzare, abbondantemente, dentro la porta (ben visibile anche a occhio nudo) in base al “cartonizzato“ (altro tipo di simulazione digitale) di Sky. I due episodi più clamorosi del week end calcistico dimostrano ancora una volta che il “gol-non gol“può essere svelato con relativa facilità grazie all’uso delle telecamere e dei conseguente strumenti tecnici messi a disposizione dalla tecnologia.
Come spesso accade questi episodi possono cambiare la faccia delle partite. Il caso di Napoli-Lazio e di Milan-Inter lo spiega: la Lazio poteva prendere un vantaggio decisivo (la partita era 2-2) con il gol di Brocchi e l’Inter poteva raggiungere l’1-1 con quello di Thiago Motta. E, malgrado questo scempio, Joseph Blatter, presidente della Fifa, non vuole portare la tecnologia nel calcio, non certo la moviola in campo, ma almeno qualcosa per evitare polemiche sui gol fantasma. O meglio, non vorrebbe, perché dopo aver cambiato diverse volte idea sul gol fantasma, passando dal “no al ni“, dal “si al forse“, ha deciso l’ultima giravolta elettorale.
Bin Hammam, presidente della Confederazione asiatica, lo sfidante alle elezioni Fifa, ha detto che se sarà eletto porterà la tecnologia nel calcio.
Gli ha risposto l’ex colonnello svizzero: «Penso che nel 2012 avremo un sistema consentirà di dire se ci sia stato o meno un gol, per poi introdurlo a Brasile 2014». Dunque meglio adeguarsi, dopo le elezioni (il 1˚ giugno) si vedrà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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