10 ai tornelli. Gli stadi di calcio ormai non ne possono più fare a meno e presto sarà il turno delle nostre club house. Il tesseramento libero bussa prepotentemente ai cancelli dei nostri circoli e schiere di neo golfisti, ansiosi di fare il loro ingresso nel dorato mondo dei green, si strapperanno le tessere federali dalle mani. Un sogno? Mah, nel dubbio è meglio essere ottimisti; per cui portiamoci avanti, adeguiamoci e tornelliamo i nostri cancelli.
9 a Padraig Harrington. Ancora turgido per aver messo al tappeto Tiger al play off in Giappone lo scorso novembre al Dunlop Phoenix, non esita a rilanciare. Dice che vuol bissare l'esperienza di vedere Woods infilargli la giacca riservata al vincitore come è già accaduto appunto quest'inverno. Per caso una... green jacket in Georgia ad aprile?
8 ai Golfisti «tartanati». Incorruttibili, in un mondo destrutturato. Se i ricchi si vestono come i poveri perché fa figo. Se i responsabili dell'economia mondiale mostrano i buchi nei conti e persino nei calzini. Ecco, loro, i «tartanati», imperturbabili, resistono. E, senza se e senza ma, sul green si ostinano a indossare unicamente pantaloni di lana quadrettati modello Tartan/Scozzesone. Eroici!
7 ai Wedgewood. Infallibili. Dopo i detersivi resistenti allo sporco impossibile e i push up resistenti alla forza di gravità, arriva sul mercato il bastone «resistente allo shank». Trattasi dei Wedgewood, cugini degli ibridi, che nella sacca possono sostituire qualsiasi ferro fino al numero 9. Pare siano assicurati a mo di polizza Kasco contro il socket. Il suddetto colpaccio però risulta essere abbonato più al sand wedge o al pitch, che al ferro 8/7/6/5... Che si annidi lì l'inghippo?
6 ½ a Hugh Grant. Piantato ma non spiantato.
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