
Quest'anno sono arrivate un buon numero di serie o docuserie che raccontano in maniera molto cruda quello che può andare storto in un rapporto familiare. In particolare indagando il rapporto tra genitori e figli e i modi in cui si può incrinare. Basti pensare a titoli come Adolescence o alla docuserie Bad influence. Rientra in questo filone anche la vicenda raccontata in Good American Family, sconvolgente serie disponibile su Disney dal 9 aprile.
La serie che ha per protagonisti Ellen Pompeo e Mark Duplass prende ispirazione da una vicenda reale che ha dell'incredibile e che sembra tratta da un film dell'orrore. Tutto parte con l'adozione della piccola Natalia Grace, una bambina, di origini ucraine, da parte di Kristine e Michael Barnett. La bimba avrebbe sette anni e sarebbe affetta da una rara forma di nanismo, di certo ha una storia complicata alle spalle, considerando che è stata prima abbandonata dalla madre e poi da un'altra famiglia che l'ha avuta in adozione per solo un anno. I Barnett, però, non si lasciano scoraggiare, forti dell'esperienza dei loro tre figli tra cui il maggiore, Jacob, affetto da autismo.
Tutto funziona per due anni poi i Barnett scelgono di mandare Natalia Grace lontano dalla loro casa prendendole un appartamento in affitto in cui vive da sola. Il motivo? Come raccontato in Good American Family, i Barnett si convincono che Natalia Grace non sia una bambina ma un'adulta che si finge piccola per farsi pagare le spese mediche.
Peggio, a un certo punto i Barnett la accusano di aver provato a fare del male alla famiglia avvelenando il caffè di Kristine, che sarebbe anche stata spinta contro una recinzione elettrica.
Il tutto finirà ovviamente in svariati tribunali tra reciproche accuse e una verità
difficilissima da stabilire.Notevole anche l'interpretazione della 27enne Imogine Faith Reid (nella foto) che da voce e corpo a Natalia Grace,questa creatura misteriosa. Che potrebbe essere una vittima o una grande ingannatrice.