Per le elezioni presidenziali che si terranno negli Stati Uniti l'anno prossimo scende in campo anche Facebook. Come già hanno fatto in passato Microsoft e Google, anche il popolare social network - che già ha giocato un ruolo importante nella campagna di Barack Obama - ha creato un proprio Political Action Commitee, un comitato che darà appoggio economico a partiti e candidati.
In Usa sono sempre più le aziende informatiche che investono in attività di lobbying come i Pac, gruppi privati che sostengono economicamente un candidato e cercano di influenzare (in base a un sistema estremamente regolamentato e "trasparente") le decisioni politiche in alcuni ambiti. Secondo la legge legge americana i comitati possino donare fino a 5.000 dollari ad un candidato in ogni singola elezioni elezione e non pià di 15.000 dollari all’anno ad ogni partito. Non sono precisati, invece, i contributi che possono versare per la campagna elettorale.
La scelta di Mark Zuckerberg è nata, secondo un portavoce della società, per supportare "candidati che condividono i nostri obiettivi sull’innovazione e sul desiderio di rendere il mondo più aperto e connesso". Con il lancio di un proprio Pac, Facebook punta quindi a ridurre distanza con Washington e ha registrato i domini Fbpac.org e Fbpac.us.
In gioco ci sono leggi sul monopolio, sulle licenze e sull’antitrust. Le aziende informatiche cercano così di influenzare a proprio favore le decisioni politiche.
Solo nel primo semestre 2011 Google e Microsoft hanno speso oltre 3,5 milioni a testa in attività di lobbying, secondo quanto rivelato dall'Huffington Post. Non si sa ancora a favore di chi si schiererà l'azienda di Palo Alto, ma quando si tratta di fare pressioni politiche, le differenze tra democratici e repubblicani si assottigliano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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