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Il governo afghano l’ha scambiata con quattro persone

Oltre alla madre, tre compaesani di Timor Shah. La polizia: «Contro di loro nessuna accusa»

Marta Ottaviani

Dopo la gioia per la liberazione di Clementina Cantoni, emergono nuovi particolari sul suo rilascio. Per riavere l’operatrice italiana di Care International sono state scarcerate quattro persone. Lo ha dichiarato ieri pomeriggio Luftullah Mashal, il portavoce del ministero degli Interni afghano, smentendo la prima versione del governo di Kabul, secondo la quale non era stata fatta alcuna concessione ai rapitori della donna.
I quattro prigionieri, nello specifico, sono la madre di Timor Shah, capo della banda dei rapitori della Cantoni, e altre tre persone che provengono dal suo villaggio. In particolare, la madre del sequestratore è stata rilasciata dalla polizia il giorno prima della liberazione di Clementina. A questo proposito Luftullah Mashal ha dichiarato che la donna era in stato di fermo a Kabul con l’accusa di favoreggiamento perché coinvolta nel sequestro del figlio di un uomo d’affari afghano. Il portavoce ha precisato che contro gli altri tre rilasciati non era stata formulata alcuna accusa. «La polizia - ha spiegato Mashal - aveva arrestato alcune persone del villaggio di Timor Shah per fare qualche domanda e avere informazioni. Quando il caso si è risolto li abbiamo rilasciati. Non abbiamo fatto alcun tipo di concessione».
Giovedì sera, subito dopo il rilascio di Clementina, l’esecutivo di Kabul si era affrettato a sottilineare che non era stata fatta alcune concessione ai rapitori e che la sua liberazione era stata «il risultato di un duro lavoro della polizia».


Mentre trapelano voci secondo le quali sarebbe stato anche pagato un riscatto, smentite categoricamente da Mashal, il governo afghano guarda al futuro: «Stiamo cercando di catturare Timor Shah insieme ai suoi complici - ha detto Mashal - vogliamo che la giustizia possa fare il suo corso».

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