Il governo boccia la Regione che ha approvato la legge finanziaria (leggere: aumento delle tasse Ire, Irap, benzina) senza fornire le indispensabili motivazioni e, soprattutto, andando ben al di là delle esigenze di copertura del disavanzo della Sanità, il solo che, per legge, poteva giustificare la manovra fiscale. La clamorosa presa di posizione dellesecutivo, che manda allaria le trionfalistiche dichiarazioni dei responsabili del bilancio regionale e rimette in discussione lapplicazione dei pesanti provvedimenti fiscali sulle spalle dei contribuenti liguri, è stata resa nota ieri con una lettera che invita lamministrazione di De Ferrari a chiarire le ragioni della manovra da 97 milioni di euro approvata, nel novembre scorso, dal consiglio regionale. Ma se per il «ministro dellEconomia» della giunta, lassessore Giovanni Battista Pittaluga, si tratta solo di «dar luogo ad adempimenti tecnici», sotto forma di emendamento alla legge finanziaria regionale che verrà approvata nel suo complesso entro poche settimane, lopposizione di centrodestra, che aveva fatto muro a suo tempo, ricorrendo anche allostruzionismo, per impedire il varo della manovra, tuona contro «lincapacità e linaffidabilità del vertice della Regione, così apertamente smascherata dal governo», e arriva a chiedere le dimissioni dellassessore al Bilancio. «A questo punto, la manovra fiscale presentata dalla giunta è nulla» dichiara Gianni Plinio, capogruppo di Alleanza nazionale nella Sala verde di via Fieschi. E aggiunge: «La censura da parte dellesecutivo è un colpo gravissimo sulla presupponenza dellamministrazione regionale, e in particolare dellassessore Pittaluga, che incassa lennesima brutta figura dopo quella del ritardo della presentazione in consiglio della manovra fiscale, che rischiava di non rispettare i termini i posti dalla legge nazionale. Ma cè di peggio, come avevamo specificato - insiste Plinio - al momento del dibattito in aula: Pittaluga ha presentato una manovra che era basata su un falso, cioè il presunto buco della Sanità lasciato dalla giunta di centrodestra, un buco che semplicemente non esisteva e non esiste. Le bugie hanno le gambe corte, ed è proprio su questo che il governo ha inteso richiamare ufficialmente la Regione Liguria: la manovra si conferma, esattamente come avevamo detto noi, come una maniera di ricavare risorse dai cittadini per finanziare esigenze di natura clientelare, come risultato di promesse assunte ai tempi della campagna elettorale».
In ogni caso, la finanziaria regionale, con il corredo dellemendamento che dovrebbe chiarire i dubbi del governo, dovrà passare allesame dellaula, come precisa il dirigente dellassessorato Emanuele Porcile. Ma è qui che non solo il centrodestra, ma anche alcune componenti della maggioranza di centrosinistra che sostiene Burlando, coglieranno loccasione per dare battaglia sui punti più controversi della Finanziaria, in particolare quelli che riguardano lequivoco dellimposizione fiscale applicata per «scaglioni» o «fasce» di reddito. È il caso di Rifondazione comunista, che sulla questione ha aperto un contenzioso non risolto e potrebbe adesso riproporre la richiesta di chiarimento in sede di votazione definitiva della legge regionale. «Cè unesigenza di interpretazione della norma - conferma Giacomo Conti, segretario regionale di Rifondazione -, e purtroppo bisogna ammettere che anche il richiamo del governo rientra nel problema della leggerezza con cui gli uffici regionali preposti hanno trattato la materia a suo tempo. Tutta la questione è stata gestita, diciamolo pure, in modo molto superficiale. Lemendamento che verrà messo a punto dovrà chiarire in che modo la manovra serve a ripianare il buco della Sanità e non altre necessità di cassa. Ma al di là di questo - conclude Conti - rimane per noi la necessità di chiarire che laumento della pressione fiscale non devessere considerato a tempo indeterminato, ma ridiscusso di volta in volta. Proprio questo chiederemo nel corso delle riunioni di maggioranza già convocate per la settimana prossima». La ripresa post-ferie della giunta e della maggioranza in Regione, insomma, si preannuncia tuttaltro che tranquilla.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.