«Il governo dia incentivi a chi affronta il problema»

Gallera (Fi): «Un premio ai Comuni che si danno da fare. Servono strumenti eccezionali»

«Il problema è uno solo, ridurre il numero dei nomadi a Milano». Giulio Gallera, capogruppo azzurro a Palazzo Marino è impegnato da giorni a mediare tra le posizioni di apertura dell’assessore Mariolina Moioli e i mugugni nel suo partito.
Gallera, in tanti anche in Forza Italia, non sembrano approvare il nuovo corso della giunta Moratti.
«Quello che la Moioli e il vicesindaco Riccardo De Corato stanno facendo è uno sforzo positivo».
Sicuro?
«Sicuro. A patto che sia l’ultimo sforzo che viene chiesto ai milanesi».
Spieghi.
«I rom sono ormai 4mila, forse anche di più. Troppi, la città non li può accogliere».
Quanti dovrebbero essere.
«Al massimo 1.500, distribuiti in campi più piccoli».
E come si fa?
«Evitando che si propaghi in tutta Europa la leggenda che basta venire a Milano e occupare uno spazio e poi qualcuno ti darà una casa. Ora con le frontiere di Romania e Bulgaria aperte sarebbe pericolosissimo».
Allora cosa si fa?
«Intanto sistemiamo Triboniano. Poi tutti insieme prendiamoci l’impegno a raggiungere quota 1.500».
Tutti chi?
«La prefettura che deve far rispettare la legalità e far sgomberare gli abusivi, la Provincia che può spingere i sindaci degli altri Comuni ad accogliere piccoli insediamenti, il governo che non può lasciare sola Milano».
Qualche strumento?
«Il ministero degli Interni metta a disposizione degli incentivi per i sindaci che si impegnano ad affrontare il problema».
Sarà sufficiente?
«Altrimenti usi strumenti coercitivi. Sequestri delle aree e le attrezzi. Dirò al sindaco Letizia Moratti di intervenire presso il governo chiedendo che il tema dei nomadi sia inserito nel tavolo Milano. È un problema spinoso, ci vogliono strumenti eccezionali».
Finora cosa si è fatto?
«Abbiamo sgomberato una baraccopoli e messo i rom in un campo da 280. In poco tempo sono diventati più di mille. Un fatto che non si deve più ripetere».


Triboniano è a rischio?
«Il Comune dà l’area e la mette a posto, ma poi mica ci possiamo mettere lì a far rispettare la legalità. Ci devono pensare le forze dell’ordine».
Il patto di legalità?
«Non mi sembra un popolo che abbia mai dato segni di una volontà di integrarsi».

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