Il governo francese congela le procedure d’infrazione Ue

Domenica 8 giugno scorso a Chantilly (ippodromo di galoppo parigino), in occasione del Prix de Diane, si è tenuta in pompa magna una conferenza stampa che ha rivestito un notevole interesse anche per l’Italia. Anfitrione e ospite d’onore, il ministro del Bilancio e della Funzione pubblica francese Eric Woerth. Presenti tutti i pezzi grossi dell’ippica a partire da Chartier, segretario generale della Secf (Società di corse parigina), dai responsabili del Pari Mutuel Urbain e tutti gli interessati degli altri giochi e, cosa simbolicamente importante, c’era anche regolarmente invitato il responsabile di Zeturf. Quest’ultima è una compagnia giuridicamente basata a Malta che, attraverso Internet, provvede (o forse sarebbe più corretto affermare provvedeva), a fare giocare anche sulle corse di cavalli che si svolgono in Francia.
Il Governo francese ha aperto un contenzioso con i responsabili di Zeturf, che ha portato ad una censura, in prima istanza, da parte dell’Autorità giudiziaria francese nei confronti dei responsabili di Zeturf, condanna poi sospesa per l’intervento della Corte Europea e tuttora in fase di giudizio non ancora definitivo. Vieppiù simbolicamente importante la presenza ufficiale del rappresentante di Zeturf in quanto teoricamente considerato un “fuorilegge” in Francia. Si tratta probabilmente di un segno dei tempi che stanno cambiando? Vedremo quanto prima cosa sortirà dal disegno di legge promesso dal ministro Woerth, che dovrebbe essere operativo entro la seconda metà dell’anno prossimo, fine 2009. I principi informatori di questo disegno di legge sarebbero i seguenti: 1) limitazione al solo gioco via internet; 2) concessione di una licenza da parte del ministero francese, alle seguenti condizioni: a) pagamento delle imposte allo Stato (francese naturalmente); b) versamento di una quota per il finanziamento delle corse; c) esclusione di qualsiasi tipo di gioco che non sia al totalizzatore.
Per sommi capi la posizione attuale del governo francese, che dovrà trovare in prima battuta il gradimento della Commissione Europea, la quale ha una procedura di infrazione aperta con la Francia. Il gioco che transita su internet in Francia è il 5% del movimento totale e qualche dubbio di presa per i fondelli potrà sorgere in seno alla Commissione Europea in sede di esame delle proposte francesi. La politica dei nostri cugini transalpini è quella di allungare il brodo all’infinito, congelando la procedura di infrazione. Rimarrebbe in buona sostanza confermato il monopolio del gioco in capo allo Stato, che nel caso del gioco sui cavalli è gestito dal P.M.U. (Pari Mutuel Urbain Francese). Per capirci: nessuna concessione per l’apertura fisica di negozi di raccolta delle scommesse sul territorio francese al di fuori delle procedure di concessione che rimangono in capo allo Stato.
La materia dei giochi è una delle materie più complicate e complesse da affrontare, l’unica possibilità per una soluzione di carattere generale non può essere che l’elaborazione da parte della Unione europea, di una Direttiva comunitaria.

La quale tenga in debito conto tutte le specificità inerenti le varie attività di gioco, non potendosi certamente comparare il gioco sul gratta e vinci o delle slot machine, con l’organizzazione che ruota attorno allo sport dei cavalli.

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