Gian Maria De Francesco
da Roma
Il viceministro dellEconomia, Vincenzo Visco, ha colpito ancora. Questa volta con la circolare 32 dellAgenzia delle Entrate che ha fissato severe sanzioni (da 258 a 2.065 euro) per i contribuenti che invieranno allerario questionari incompleti o inesatti sulle informazioni fiscalmente rilevanti ai fini Irpef e Ires su soggetti terzi.
In pratica, il decreto Bersani-Visco della scorsa estate non solo ha creato una task-force antievasione che indagherà su ogni rapporto privatistico, ma trasformerà i contribuenti in spie. La delazione diventa così una prassi legalizzata perché gli uffici finanziari potranno inviare ai cittadini i famosi questionari per carpire notizie su soggetti terzi con i quali abbiano intrattenuto rapporti. Lunica salvaguardia della privacy riguarda i clienti, i fornitori e i prestatori di lavoro autonomo per i quali è consentito lanonimato se le informazioni sono rilevanti ai fini dellaccertamento. In pratica, si può non indicare il proprio nome se si denuncia lidraulico che non ha emesso regolare fattura.
Al di là della multa salata per coloro che non accettano di fare gli spioni su ricevute, affitti in nero e quantaltro, si pongono due rilevanti problemi etico-legali. Il primo riguarda la natura stessa del provvedimento che ha esteso linvio dei questionari dallambito Iva (e quindi essenzialmente contabile) a quello di Irpef e Ires attribuendo alle informazioni ricevute da terzi valore di accertamento fiscale a tutto campo. Il secondo è propriamente etico perché si attribuisce alla delazione un vero e proprio connotato morale. Ovviamente, lAgenzia delle Entrate nella circolare ha specificato che alla privacy si deroga in quanto si tratta di informazioni di rilevante interesse pubblico e che la norma poggia sullarticolo 53 della Costituzione che obbliga i cittadini a pagare le spese delle Stato in ragione della capacità contributiva. Insomma, si tratta del classico concetto di uguaglianza sostanziale declinato nella sua versione più «sinistra».
Questultima particolarità è stata pesantemente criticata dal portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti. «Prodi e Visco - ha dichiarato - incitano i cittadini a comportarsi come i capi-caseggiato della Russia sovietica dove i cittadini erano obbligati a denunciare i vicini e perfino i propri parenti. Complimenti a questa maggioranza che vuole mettere tutti e tutto sotto controllo fiscale!».
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