Milano - Gli ultimi ritocchi. Strappare il sì della Lega e mettere ogni cosa al suo posto. Oggi il leader del Pdl e futuro premier Silvio Berlusconi si è incontrato con Umberto Bossi per far quadrare il cerchio sulla squadra di governo. Il vertice è durato circa due, poi Berlusconi ha lasciato la sede della Lega in via Bellerio a Milano. Berlusconi non si è fermato a parlare con i giornalisti. Dal finestrino dell'auto si è limitato a salutare. L'incontro era iniziato intorno alle 15.40. Presenti, oltre a Silvio Berlusconi, Aldo Brancher e Valentino Valentini. Con Bossi, oltre a Roberto Maroni e Roberto Calderoli, c'era anche Roberto Cota, capogruppo in pectore del Carroccio alla Camera.
Berlusconi soddisfatto "E' stato un incontro assolutamente soddisfacente". Lo ha detto il leader del Pdl Silvio Berlusconi rispondendo ad una domanda sull'incontro che ha avuto con i vertici della Lega Nord in via Bellerio, mentre passeggiava in via Manzoni a Milano.In sostanza sarebbe stato trovato un accordo "che soddisfa entrambe le parti", secondo quanto l'Ansa apprende da fonti autorevoli. Dopo un lungo dibattito, è stata raggiunta quella che, usando il linguaggio di Bossi, è stata definita "la quadra".
"Stiamo andando avanti come avevamo cominciato - ha aggiunto Berlusconi - con le precisazioni che si dovevano avere. Un incontro assolutamente soddisfacente". Alla domanda su come mai è stata scelta la sede di via Bellerio per l'incontro, il leader del Pdl ha risposto: "siccome Bossi è venuto da me tantissime volte, ho ritenuto che, già che ero in movimento, di andare io da lui". Berlusconi infatti oggi doveva andare con Bossi a visitare un
Azzeramento dei vicepremier, con Gianni Letta che tornerebbe al suo posto di sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Roberto Calderoli che assumerebbe la responsabilità dell'Attuazione del programma di governo e una parte delle deleghe sulle Riforme, mentre il dicastero con il compito di realizzare il federalismo resterebbe a Umberto Bossi. Sarebbe questo, secondo quanto si apprende da fonti del Pdl e della Lega, il compromesso trovato. Al Carroccio sarebbero confermate inoltre le poltrone dell'Interno per Roberto Maroni e dell'Agricoltura per l'assessore veneto Luca Zaia.
Ecco il quadro della squadra del nuovo governo che emerge dalle indiscrezioni dopo l'incontro di oggi tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi in via Bellerio a Milano. Presidente del Consiglio: Silvio Berlusconi Esteri: Franco Frattini Interno: Roberto Maroni Giustizia: Elio Vito Difesa: Ignazio La Russa Economia: Giulio Tremonti Attività produttive: Claudio Scajola Welfare: Maurizio Sacconi o Gianni Alemanno (alla Salute sottosegretario 'tecnico') Politiche agricole: Luca Zaia Ambiente: Stefania Prestigiacomo Infrastrutture e Trasporti: Altero Matteoli Istruzione-Università-Ricerca: Mariastella Gelmini Beni culturali: Sandro Bondi. Con l'azzeramento dei vicepremier, Gianni Letta tornerebbe al suo posto di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Per quanto riguarda i ministeri senza portafoglio, Umberto Bossi sarebbe il 'ministro del Federalismo', mentre la responsabilità per le altre Riforme e l'Attuazione del programma di governo andrebbe a Roberto Calderoli. I Rapporti con il Parlamento toccherebbero a Paolo Bonaiuti, le Pari opportunità a Mara Carfagna, Lucio Stanca andrebbe all'Innovazione tecnologica, Adriana Poli Bortone alle Politiche comunitarie, Angelino Alfano alla Funzione Pubblica, Raffaele Fitto agli Affari Regionali.
Bossi: "Ho trovato la quadra..." "In questi giorni sono stato bravo e paziente...". Così Umberto Bossi, interpellato dall'Ansa, descrive il suo stato d'animo dopo l'incontro di oggi con Silvio Berlusconi. Com'é andato l'incontro? "Bene" è la risposta. Berlusconi ha detto che è stato un incontro assolutamente soddisfacente. "Sì - replica Bossi - si è trovata la quadra". Che cosa prevede l'accordo? "Non mi faccia domande sull'accordo - risponde secco il leader della Lega - abbiamo deciso di non dire nulla". Quindi è soddisfatto? "Diciamo che in questi giorni mi hanno fatto tanto lavorare - conclude Bossi - diciamo che molti mi hanno rotto le scatole e che io sono stato molto buono e paziente".
Il Cavaliere e la moglie "leghista" "Almeno così tutti possono rendersi conto di come siamo compatti e di come saremo coesi nelle decisioni che riguardano il Paese". Così ha risposto Silvio Berlusconi ad una domanda su cosa ne pensasse dell'intervista della moglie Veronica, che ieri ad un quotidiano ha detto di essere la 'componente leghista' della famiglia. "Vede? - ha detto, sorridendo, mentre passeggiava in via Manzoni - Ma è giusto, almeno tutti capiscono di come saremo coesi".
Il vertice era in agenda da alcuni giorni L’obiettivo è definire la presenza del Carroccio nel futuro esecutivo: da risolvere, in particolare, il nodo legato al ruolo che andrà a ricoprire Roberto Calderoli. Il senatore leghista, lanciato da Bossi come vicepremier, ha incontrato la resistenza dello stato maggiore di Foraza Italia e in particolare di Gianni Letta. Una soluzione immaginata ieri durante il vertice fra Berlusconi e i dirigenti forzisti prevede un passo indietro di Bossi rispetto al ministero delle Riforme, dicastero che spetterebbe dunque proprio a Calderoli.
Bossi "Veti su di noi non ce ne sono, il presidente ha fin detto che Calderoli gli è simpatico". Ha commentato Bossi, ieri a Verbania riferendosi al Capo dello Stato. Il leader leghista, che era con amici in un bar della città piemontese, ha anche detto: "Io ministro? aspettiamo ancora un po', i giochi non sono ancora chiusi, ma Berlusconi sa cosa vogliamo. Ai suoi ha detto di aver vinto lui, ma dopo le elezioni - ha sottolineato - il coltello dalla parte del manico l’abbiamo noi. La verità - ha aggiunto - è che Berlusconi tergiversa un po', con Letta cerca di fare qualche vecchio giochetto democristiano. Ha paura che se ci tira un brutto scherzo, noi votiamo come presidente di Camera o Senato uno della sinistra. Del resto - ha fatto notare - i numeri li abbiamo".
Il punto Sei ore chiusi a palazzo Grazioli non sono bastate ieri per mettere a posto i tasselli dell’intricato mosaico della prossima squadra di governo. Al puzzle che Berlusconi sta faticosamente cercando di comporre, infatti, mancano ancora due tessere che a cascata possono cambiare l’intero scenario: un’intesa definitiva con la Lega sul nodo di Roberto Calderoli sulla poltrona di vicepremier e il risultato del ballottaggio di Roma. In caso di sconfitta, il dicastero del Welfare andrebbe a Gianni Alemanno, ma se il candidato del Pdl vincesse quella casella tornerebbe in gioco, con possibili conseguenze su altre poltrone. Ecco perchè è stato lo stesso Berlusconi, al termine dell’incontro, a confermare che la partita è tutt’altro che chiusa. In realtà, secondo quanto trapelato da palazzo Grazioli, sarebbero solo le caselle di Fi ad essere state riempite.
Le location dei vertici: non solo Arcore Non solo Villa San Martino ad Arcore. Nella storia degli incontri, spesso cruciali per la vita di governi e maggioranze, tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, entra anche la sede della Lega a via Bellerio a Milano, dove oggi il Cavaliere e il Senatur si sono incontrati per mettere a punto gli accordi sul governo. Non è però la prima volta di Berlusconi nel quartier generale del Carroccio. In quegli uffici, infatti, ma senza Bossi, Berlusconi andò alla testa della delegazione di Forza Italia, insieme a Gianni Letta, per trattare con il numero due leghista Roberto Maroni all'indomani delle prime elezioni vinte il 27 marzo 1994. L'incontro avvenne il primo aprile, c'era da definire l'intesa tra le due alleanze vincitrici. Ecco comunque un quadro delle 'location' dei colloqui tra il Cavaliere e il numero uno della Lega.
Arcore - Le cene del lunedì a Villa San Martino, la residenza milanese di lavoro di Berlusconi, sono passate dalla cronaca alla 'storia' della politica italiana degli ultimi quindici anni come il luogo in cui si è consolidato 'l'asse del Nord' tra Fi e Lega, che ha spesso provocato burrasche nei rapporti con gli altri alleati del centrodestra, dall'Udc ad An. Dopo l'ultimo incontro, domenica scorsa 20 aprile, Bossi ha annunciato l'intesa sui ministri leghisti del nuovo governo: Maroni all' Interno, Zaia all'Agricoltura, lo stesso Bossi alle Riforme e Calderoli vicepremier. Parole che poi Berlusconi ha ridimensionato.
Gemonio - Vertici politici, ma anche partite del Milan viste insieme nella casa del Senatur vicino Varese. Specie dopo la malattia del leader del Carroccio, dal marzo 2004, di incontri a Gemonio se ne contano parecchi: come quello di Santo Stefano 2004 o quello del febbraio 2005 (quando vennero ammessi in casa anche i labrador di Bossi) e della vigilia di Natale 2005; fino alla 'Foto di Yalta' del settembre 2007, con Berlusconi, Bossi e Fini, scattata sotto il pergolato della villetta.
Comerio - La prima volta di Bossi e Berlusconi a Comerio, poco distante dalla Gemonio dove il leader della Lega vive, è nel settembre 2003; l'occasione è il funerale del padre di Fedele Confalonieri, Ernani. Nel paesino, dove c'é una villetta con vista sul lago di Varese che Bossi ha usato come ufficio, i due si rivedranno il 17 aprile 2005 alla vigilia della nascita del terzo governo del Cavaliere, con la nomina a vicepremier dell'allora segretario dell'Udc Marco Follini.
Via Rovani - Berlusconi incontrerà Bossi nel suo ufficio storico di Milano nel 2002. Per una volta, la cena del lunedì si è svolta lì e non ad Arcore.
Lugano - Bossi è ricoverato al Cardiocentro della cittadina della svizzera italiana, quando Berlusconi, insieme a Giulio Tremonti, va a trovarlo il 17 luglio del 2004, tre mesi dopo il malore che ha colpito il leader leghista.
Brissago - Sono diverse, poi, le visite che Berlusconi rende a Bossi nella clinica Hildebrand di Brissago, dove il Senatur resta a lungo impegnato nella riabilitazione. In Svizzera il Cavaliere andrà tre volte, nell'ultima delle quali (a settembre del 2004) si esibirà al pianoforte per l'amico convalescente.
Porto Rotondo - Se la Svizzera è il luogo del dolore, la Costa Smeralda è il luogo del relax. E nella sua Villa Certosa Berlusconi incontrerà Bossi nell'agosto 1994. Berlusconi non è mai andato, invece, nel 'castelletto' di vacanza di Bossi a Ponte di Legno.
Palazzo Grazioli - Non sono frequenti quanto le regolari 'cene del lunedi'' ad Arcore, ma sono numerosi anche gli incontri tra Bossi e Berlusconi nella residenza del Cavaliere al centro di Roma, a partire dal 2002.
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