Il governo mette in riga Penati «Moratoria sui rom? Escluso»

Il viceministro dell’Interno Minniti: «Così non si risolvono i problemi»

Sulla questione rom, Penati incassa il cartellino rosso del governo. Il viceministro dell’Interno Marco Minniti, ieri a Milano per un convegno sulla sicurezza, non ha incrociato il presidente della Provincia intervenuto mezz’ora dopo, ma è riuscito a spedire comunque dritto il messaggio. Da giorni Penati chiede che si trovi una soluzione all’invasione di immigrati da Romania e Bulgaria. «La questione - puntualizza Minniti - è all’ordine del giorno del Ministero, ma non parliamo di rivedere la moratoria, sarebbe solo uno spostamento del problema». L’opinione di Penati, assicura il viceministro, può essere «legittima e rispettabile, ma noi agiamo su un altro versante che è quello della prevenzione, abbiamo costruito forti rapporti di collaborazione tra con Romania e Bulgaria per sviluppare azioni coordinate. Noi siamo un passo avanti rispetto a ciò che dice Penati». Affossata la moratoria, «dobbiamo vedere piuttosto se è possibile costruire nei rapporti bilaterali e a livello comunitario nuovi strumenti per affrontare la situazione».
Ma Penati rilancia: «È stato un errore non chiedere la moratoria. C’è uno stretto legame tra i flussi immigratori e l’escalation di criminalità da parte di stranieri a Milano. La Provincia continuerà nella politica di integrazione ma non possiamo non proteggere una comunità che si sente minacciata da non italiani». Penati ribatte secco anche agli alleati che nei giorni scorsi lo hanno criticato, «credo che la cosa peggiore per chi fa politica sia truccare i dati della realtà anzichè cambiare opinione. Che nell’area metropolitana la stragrande maggioranza dei reati sia commessa da stranieri è sotto gli occhi di tutti. Se dirlo dà fastidio, ma è la verità, chiedo a tutti di fare un bagno di realtà per costruire insieme le ricette». Immediata la replica di Antonello Patta, segretario provinciale del Prc: «La ricetta di Penati per affrontare la questione rom sembra la decisione del medico di amputare la gamba del paziente per una patologia curabile. Per un politico fare bagni di realtà significa prima di tutto riflettere sulle soluzioni già adottate e i risultati ottenuti».

Don Gino Rigoldi, responsabile di Comunità nuova, propone invece di creare «portali di ingresso: entra chi ha un minimo di professionalità e si preparano gli altri, così si evita l’accesso selvaggio di persone senza risorse per stare qui».

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